giovedì 17 gennaio 2013

La mia scrittura in 4 punti - Scrivere nel 2013


Un nuovo giovedì è arrivato e con esso l'ormai consueto appuntamento col programma Scrivere nel 2013 promosso da Daniele Imperi sul suo blog Penna Blu. Un percorso davvero stimolante e sorprendente che costringe gli scrittori a mettersi in contatto con se stessi e la propria attività con lo scopo di migliorare.

Devo essere sincera, quando ho aderito a questa iniziativa – individuando le mie tre parole per il 2013 – non avevo affatto idea della direzione in cui mi avrebbe condotta e, a dire il vero, non immaginavo i benefici che ne avrei tratto.

Per indole sono avvezza a pensare e a mettere in discussione ogni mia scelta, ogni mia azione, ma mai mi ero soffermata a riflettere così in profondità su un aspetto centrale della mia vita, come la scrittura. Col progredire del programma devo constatare che il fatto di avere questo appuntamento settimanale con il quale confrontarsi è davvero stimolante. Sì insomma, mi permette di ritagliarmi un piccolo coin in cui ritirarmi per un po' e riflettere.

L'appuntamento di oggi lo trovate illustrato molto chiaramente nel post di Daniele (La tua scrittura in 4 punti), in cui l'autore ci chiede di fissare i quattro termini che più di tutti rappresentano l'essenza del nostro modo di scrivere. Un'analisi che parte dalla nostra scrittura e che mira ad identificarne i principi primi, i quattro pilastri che la sostengono, sui quali edificare il nostro percorso di crescita.


Precisazione...

Prima di procedere condividendo con voi i quattro pilastri della mia scrittura, vorrei fare una precisazione che ritengo sia necessaria affinché la mia partecipazione al programma appaia più comprensibile. La scorsa settimana, Scrivere nel 2013 ci ha portati a riflettere sul nostro status di scrittori. In quell'occasione scrissi un post in cui mi tiravo fuori dalla categoria, così come comunemente intesa.

Il fatto è che, per indole, detesto definizioni ed etichette e preferisco giocare le mie partite in solitaria. Quindi, non parlo di me come una scrittrice per evitare di rientrare all'interno di una categoria – che, peraltro, apprezzo ed ammiro – in cui mi sentirei costretta e vincolata.

In realtà, però, oltre a lavorare con le parole come copywriter e redattrice, scrivo. Scrivo quotidianamente da tempo immemore. Non pubblico i miei lavori – racconti, poesie, note o riflessioni - per una forma di estremo pudore, una scelta codarda e profondamente ragionata.

Una scelta che mi porta ad archiviare i miei scritti, celandoli, perché troppo rappresentativi della mia essenza più vera. Quella che tento di fuggire da sempre, quella che solo a pochi è dato di conoscere. Una scelta che sto cercando di rovesciare e che sarà uno dei fulcri principali del mio prossimo progetto sul web. Il senso di questa precisazione? Forse nessuno, a dire il vero. Così hanno proceduto i miei pensieri, e così ho deciso di condividerli con voi.


I 4 pilastri della mia scrittura

Dovendo riflettere sui quattro punti che maggiormente caratterizzano la mia scrittura e che ne rappresentano l'anima più vera e profonda, devo ammettere di aver riscontrato molte meno difficoltà del previsto! Mi è bastato impugnare la matita e, quasi di getto, le quattro parole sono state impresse sul foglio.

Per la prima volta credo di non aver imbrattato di pensieri disordinati la carta, ma di essere andata subito dritta al sodo. La motivazione di ciò penso sia da rivenire in un passaggio del post di Daniele, in cui si fa riferimento ai quattro punti da individuare come gli elementi naturali della nostra scrittura.

Spesso mi capita di riflettere per immagini e sensazioni, quindi non è stato difficile associare ad ognuno di essi i miei quattro pilastri.

Evasione – Aria

Impalpabile ed effimera come l'aria che ci circonda invisibile, avverto la necessità di scrivere per fuggire dalla realtà. Una vera e propria evasione che la mia mente mette in atto quotidianamente, nel vano tentativo di giungere ad una pacificazione dei sensi complicata e mortificante.

Fuggire significa, per me, dimostrare apertamente il mio dissenso, dichiarare la mia volontà di discostarmi da un mondo che fatico ad apprezzare e nel quale non mi riconosco. Quando scrivo attorno a me è solo aria, tutto pare restare sospeso, lontano. E io posso evadere, vivendo di sensazioni che altrimenti resterebbero celate ed evanescenti.

Esternazione – Acqua

Scrivere è un processo che mi porta a muovermi fluida e vibrante tra i miei pensieri, le mie emozioni, la mia essenza. Proprio come l'acqua del fiume, che con i suoi flutti disegna schizzi vivaci e scomposti nel suo corso. Quindi, scrivere è un'esperienza che mi porta ad esternare la mia parte più vera, quella più profonda e movimentata.

È per questo, forse, che tendo a non rivelare i risultati della mia produzione. Il mero tentativo di racchiudere ed imbrigliare un'essenza che prepotentemente cerca di mostrarsi. La chiave, probabilmente, sarà proprio quella di lasciare libera che la mia scrittura si manifesti con tutta la sua foga, proprio come l'acqua che non può essere arrestata, ma che va lasciata libera di fluire.

Devianza – Terra

L'elemento più tangibile della mia scrittura, quello che più la lega alla realtà, è certamente la devianza. La mia tendenza a rappresentare le brutture umane, che cerco di combattere e fuggire nei mondi che costruisco.

In ogni testo che scrivo, sia esso un racconto o una poesia, finisco sempre per rappresentare la realtà da cui vorrei evadere. Una sorta di processo di esorcizzazione, che avviene mediante il riconoscimento e la rappresentazione più cruda, brutale e fedele delle devianze umane che sono causa per me di timori e paure.

Ricerca – Fuoco

Veniamo all'elemento più attivo della mia scrittura, quello che la alimenta costituendone il motore e l'animo più profondo. La ricerca è da sempre una costante nella mia vita e nel mio modo di scrivere. Da che ho memoria, sono alla ricerca di qualcosa. Indago il mondo con occhi cinici e disillusi in cerca di risposte, di luoghi, di idee e di ispirazioni in cui potermi manifestare.

E la mia scrittura rispecchia costantemente questa mia aspirazione. Anzi, potrei affermare che per me lo stesso atto dello scrivere è ricerca. Un processo che mi aiuta ad entrare in contatto con la parte più vera di me stessa, in modo doloroso e – molto spesso – dissacrante. Quale sia il fine ultimo di questa mia ricerca, in realtà, non so dirlo. Ma è proprio attraverso la scrittura che ho spesso trovato le risposte che cercavo. Essa, infatti, mi permette di esprimermi, esplicitando quell'indagine che rappresenta il fuoco stesso non solo dello scrivere, ma anche della mia esistenza.


Conclusioni

Anche questo giovedì ho impiegato un po' del mio tempo riflettendo su me stessa e sulla scrittura, sui progetti per il 2013 e sulle strade da intraprendere. Al momento non sono ancora stata capace di individuare con chiarezza la meta finale di questo percorso, ma credo sia importante affrontarlo pensando al presente, ai benefici che si possono trarre in questo istante.

Il programma Scrivere nel 2013 è un'iniziativa a cui penso valga la pena di aderire, se non altro perché rappresenta un'ottima occasione di confronto con se stessi e con gli altri scrittori partecipanti. Un bel modo per scoprire realtà diverse ed affascinanti, modi differenti di percepire e vivere la scrittura. Perché, a mio avviso, il bello dell'arte è che essa rappresenta la massima manifestazione dell'individualità del singolo in un gruppo.

8 commenti:

  1. Ottimo articolo, belle anche l'idea di affiancare ai 4 pilastri della scrittura ogni elemento del mondo terreno.

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    1. Grazie, l'idea è nata in modo molto spontaneo. Così mi sembrava di concretizzare maggiormente i 4 pilastri, di renderli più tangibili.

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  2. Ci pensavo anche la volta scorsa. La Cristiana che risponde a scrivere nel 2013 e la Cristiana che scrive i post su come gestire correttamente un blog sembrano due persone diverse :)

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    1. Eh già, l'avevo capito dal tuo commento sai! ;)
      In effetti, sono una persona piuttosto complicata. Come dico sempre, sono la tesi e l'antitesi di me stessa. Quanto alla sintesi che ne deriva, direi che risulta piuttosto difficile decifrarla!

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    2. :) rivolgiamoci a Hegel, ci pensa lui alla sintesi.

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    3. Oddio, temo che perfino lui avrebbe avuto delle difficoltà in questo caso! ;)

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    4. Sicura? in genere è il contrario: sono gli altri ad avere difficoltà con lui :D ricordo ancora come un incubo la consultazione dei "Lineamenti di filosofia del diritto"...

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    5. Pensa che, invece, fu proprio Hegel a rendermi più semplice il superamento dell'esame di Storia delle dottrine politiche! Eh, ma sono complicata te l'ho detto! ;)

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