Ciò che, invece, ha spinto i lettori
della rivista a manifestare la propria perplessità – è la scelta
di far posare la ragazza tenendo un pesce in mano. Vista la sua
posizione, l'immagine ha lasciato indignate parecchie persone che ne
hanno criticato il messaggio allusivo e poco elegante.
Ora, evitando di cadere nella più
futile demagogia, quello che cercheremo di fare è capire perché,
nonostante le critiche a questo genere di immagini, ancora ci si
ritrovi a parlare di questo tema.
Impiego del corpo femminile nelle pubblicità
Vorrei prendere ad esempio questa
immagine tratta da una pubblicità del famoso marchio di alcolici
Disaronno. Una campagna che ha fatto molto discutere, non tanto per
l'immagine scelta, quanto per il messaggio veicolato. Il comparto
dell'advertising, infatti, sembra ancora prediligere l'impiego di un
certo tipo di nudo femminile, creando slogan ed intere campagne
attorno a messaggi allusivi e denigratori nei confronti della figura
femminile.
Il problema vero è che questo tipo di
pubblicità porta con sé un giudizio di valore del ruolo della donna
assolutamente negativo ed aberrante, a tratti antisociale. Una scelta
comunicativa strategica, volta a rispondere a precise logiche di
consumo.
Fare bella mostra di corpi femminili
perfetti e rappresentare la necessità della donna di apparire
piacente, ponendola in un ruolo passivo rispetto all'uomo, fa sì che
si alimentino delle regole di mercato che fungono da spinta verso un
certo tipo di consumo.
Un meccanismo pericoloso che causa
spesso conseguenze irreversibili. Insomma, se a noi donne non venisse
insegnato di dover apparire piacenti, se non avessimo come
riferimenti sociali dei modelli così innaturalmente perfetti
passeremmo così tanto tempo ad occuparci del nostro aspetto? Davvero
acquisteremmo tutta quella serie di prodotti che servono a migliorare
la nostra immagine?
La vanità è certo un elemento
caratterizzante l'animo femminile, ma quanto questa asseconda le
logiche e gli stereotipi che ci vengono imposti? Personalmente
ritengo banale generalizzare, ma la questione necessità certamente
di essere affrontata in modo serio. Non si tratta di mero sostegno
alla questione femminile, anzi in futuro vi proporrò un'analisi di
come venga veicolata la figura maschile nelle pubblicità. Quello che
vorrei fare oggi, è riflettere insieme a voi circa l'influenza che
l'advertising può esercitare sulla coscienza delle masse.
Riflessioni
Avrete certamente notato come il corpo
femminile – normalmente seminudo – venga utilizzato per
pubblicizzare una grande vastità di prodotti. L'obiettivo, spesso, è
quello di far leva sui possibili acquirenti – soprattutto uomini –
attraverso una frammentazione strategica e mirata del corpo della
donna.
Un impiego che non solo appare essere
discriminatorio, ma che concorre a generare un abbassamento
dell'autostima in tutte quelle donne che temono il confronto con le
immagini perfette mostrate nelle pubblicità. Un circolo pericoloso
che può portare ad intendere la donna come un mero oggetto,
generando insicurezze, insoddisfazioni e reazioni dannose.
Ora il punto è: possiamo davvero fare
a meno di queste immagini? Se i pubblicitari optassero per soluzioni
diverse, i messaggi veicolati avrebbero la stessa forza? Quanto
questo tipo di advertising fa male alla società?
Personalmente credo che chi si occupa
di comunicazione dovrebbe farlo in maniera responsabile, valutando
sempre le conseguenze che il messaggio proposto scaturisce. Il potere
di influenza della pubblicità è notevole e farne un impiego
consapevole potrebbe aiutare a ridefinire quegli odiosi stereotipi
che minano il progredire della moderna società civile.
Pensare a nuovi modi di comunicare la
donna attraverso l'advertising potrebbe rappresentare la chiave di
volta per un cambiamento profondo nel modo di intendere il ruolo
femminile. Un mutamento di rotta che mi auspico possa avvenire, anche
attraverso forme di comunicazione più attuali e consapevoli. Vorrei
concludere lasciando che siano le immagini a parlare, in modo tale
che possiate riflettere coscientemente sulla questione.
Ecco la copertina di GQ che qualche giorno fa è stata oggetto di polemiche. Cosa ne pensate?
Provate a guardare questo cartellone pubblicitario senza leggere i testi. Secondo voi, a cosa potrebbe fare riferimento?
Qui il lavoro di copywriter e art director ha generato un risultato che penso non richieda nessun commento. Non trovate?
Letture consigliate
Oggi più che una lettura, vorrei
consigliarvi di visionare una board di Pinterest davvero interessante
in cui Roberta Milano, grazie all'aiuto di numerosi contributori,
sta raccogliendo immagini di pubblicità sessiste che minano
l'immagine della donna. Dategli un'occhiata e troverete certo molto
materiale interessante su cui riflettere.
E voi, cosa ne pensate?
Mi piacerebbe conoscere la vostra
opinione sull'impiego della figura femminile nelle pubblicità.
Osservando le immagini proposte quali sensazioni provate? Credete
anche voi che i canoni femminili mostrati nel comparto advertising
andrebbero ridefiniti? In quale modo?
Come ti avevo accennato, la colpa è di entrambe le parti: i pubblicitari che usano il corpo femminile - e quindi la donna - come oggetto e la donna che si presta a farlo. Quelle donne sono consapevoli di posare per pubblicità ambigue.
RispondiEliminaIo personalmente non amo quel tipo di pubblicità, la trovo anzi fastidiosa perché veicola altri messaggi, perché distoglie l'attenzione dal prodotto per farla puntare sul corpo nudo, perché dà ai bambini una visione sbagliata e distorta della donna.
Chi usa la nudità femminile per creare messaggi pubblicitari significa che non è un professionista, che non è in grado di creare un messaggio che colpisca il cliente per la validità del prodotto.
Non ci vuole nulla ad attirare l'attenzione del pubblico con l'immagine di una donna nuda. La donna oggetto, comunque, non c'è solo in pubblicità, ma in tutta la televisione: spiegami perché presentatrici e giornaliste devono per forza essere carine o belle, mentre presentatori e giornalisti possono essere dei cessi?
E lo stesso discorso nel cinema: solo donne bellissime come prime attrici. Ormai è un cliche.
Vedi Daniele, io penso che un grande problema sia l'aver trasformato la bellezza in un valore, al solo scopo di accondiscendere determinate logiche di mercato. Io ho una figlia, lo sai, e con lei cerco sempre di evitare ogni educazione di genere. Invece di lodarla dicendole "come sei bella!", preferisco sottolineare le sue capacità.
EliminaPurtroppo, tutti i media ci impongono questi modelli femminili, è vero! Per questo parlo di problema sociale. E sì, ci sono donne che si prestano a questo tipo di pubblicità, ma credo che molto giochi il fatto che oggi questa immagine femminile è così ampiamente accettata e diffusa da non essere percepita come fastidiosa.
Credo che finché ci saranno pubblicitari a cui piace vincere facile col nudo femminile, finché ci verranno proposti certi ideali di genere, allora la situazione non potrà che restare invariata. Per questo mi auspico che si inizi a fare qualcosa, sul serio!
Hai ragione, certo. Ma anche le donne potrebbero cominciare a non prestarsi più a certi giochi. Però sta' tranquilla che ci saranno sempre donne pronte a vendere il proprio corpo in cambio di soldi. Questa è una realtà. Magari è anche colpa dell'educazione, anzi senz'altro lo è.
EliminaPer agire e contrastare questo status bisogna muoversi in più punti: il cliente la smette di acquistare prodotti pubblicizzati grazie a donne svestite. Io per primo faccio così.
La legge dovrebbe imporre pubblicità responsabili: quindi basta con l'uso improprio del nudo femminile, poiché è diseducativo e discriminatorio.
A casa e a scuola bisognerebbe educare.
Concordo: anche le donne dovrebbero preoccuparsi di non alimentare questo sistema. La questione andrebbe affrontata su più fronti, non sarà facile cambiare questa tendenza!
EliminaLa colpa è del maschilismo non ancora scomparso della società, che i pubblicitari (e non solo) si limitano a sfruttare.
RispondiEliminaIn effetti, il maschilismo è ancora piuttosto diffuso e sfruttarlo è spesso una strategia vincente, capace di generare grandi risultati. Io penso davvero che le cose debbano cambiare! :)
Eliminaa me viene il ribrezzo.Pensate ai bambini che guardano la televisione a tutte le ore del giorno..le mie figlie che hanno l'età dei 4 -5 anni vivono in questo momento la scoperta del corpo e il significato tra essere uomo e donna.Tutte le volte che ci sono due che si baciano,una uomo nudo che si alza dalla vasca da bagno con un Ipad per promuovere la compagnia di elettricità "edison"..ma cosa gli può passare per la testa?SCHIFO,SCHIFO,SCHIFO.ma anche Gerry Scotty che fa l'intellettuale in televisione,si presta a cose del genere?
RispondiEliminaAdesso non è che voglio fare la bigotta del caso,però vorrei che rifletteste sul lavoro che fanno i benemeriti idioti deficienti..ma dove state portando il mondo?Adesso ci pensa anche internet e youtube a far vacillare le menti dei ragazzi e a indurli al suicidio..VERGOGNATEVI.A parte la cattiveria dei ragazzi che si fanno tra di loro ma voi dovreste vergognarvi che siete pagati per rovinare i giovani e soprattutto la nuova generazione che nasce e cresce con questi falsi idoli..
Intanto ti ringrazio per aver lasciato il tuo commento.
EliminaIn effetti, questo tema è piuttosto delicato. Il pubblicitario e, comunque, tutti i professionisti della comunicazione dovrebbero sempre tenere a mente l'influenza che ciò che producono può avere sulle altre persone. In tutta sincerità, però, non credo che solo a loro si debba additare la colpa di un sistema che fa acqua da tutte le parti!
Mi spiego: credo che l'educazione dei giovani non passi solo attarverso questo. C'è un mondo in cui essi vivono, dove genitori, insegnanti, amici, relazioni sociali giocano un ruolo fondamentale.
Certamente questo genere di pubblicità è deprecabile e fortemente lesiva della dignità della persona, nonché potenzialmente pericolosa per le menti più giovani. Una forma di comunicazione assolutamente da condannare e da evitare il più possibile.
Sono pienamente daccordo con te e trovo spaventosa questa situazione....una cosa che mi chiedo spesso è come possiamo cambiare questa situazione?
RispondiElimina