Eccoci ancora una volta alle prese con
il programma Scrivere nel 2013. Dopo aver individuato i miei
due errori e compreso come alimentare la mia scrittura attraverso le
tre parole che la caratterizzano, ora sono chiamata a capire come i
quattro pilastri che avevo individuato in questo post possano
tradursi in azione. Come questi possano effettivamente nutrire la mia
scrittura.
Scrivere attraverso 4 elementi
Ancora una volta Daniele Imperi
ci mette alla prova con un esercizio tutt'altro che banale.
Dunque partiamo riepilogando i quattro pilastri della mia scrittura,
ovvero evasione, esternazione, devianza e ricerca. Questi sono gli
elementi che caratterizzano maggiormente la mia scrittura.
Comprendere come rafforzarli e renderli i punti chiave su cui
lavorare richiede uno sforzo importante, ma non impossibile.
Aria – Evasione – Immaginazione
L'elemento più evanescente della mia
scrittura è certamente l'evasione, il tentativo di fuggire la realtà
attraverso le mie storie. Per implementare questo pilastro ho pensato
che raccontare il mondo in cui mi rifugio non sia sufficiente.
Infatti, per fare sì che questa operazione dia maggiore compiutezza
alla mia scrittura, non dovrò perdere nessuna occasione per lasciare
libero sfogo alla mia immaginazione.
Quello che intendo fare è dedicare un
quaderno a questo scopo ed annotarvi ogni input che proviene dalla
mia mente, ogni ispirazione appunto. Lo sforzo non dovrà limitarsi
solo a questo. Infatti, credo sia indispensabile che su quei pensieri
io costruisca delle storie. Devo sviluppare quegli imput e lasciarmi
trasportare da essi, anche solo come esercizio.
Acqua – Esternazione – Rappresentazione
Siccome la mia scrittura mostra davvero
la mia essenza più profonda, esplicitandosi in un violento processo
di esternazione, dovrò fare in modo di non temermi più. Eliminare
ogni paura verso la mia natura più recondita, lasciandola libera di
esprimersi. Quello che dovrò fare sarà liberare le mie storie, dare
loro fiducia, cercare di rappresentarle senza timori.
Per farlo, ho deciso di riesumare dalla
soffitta le pile di quaderni che negli anni ho imbrattato con
racconti e poesie, e rileggerle. Con calma, senza soffermarmi a
giudicare quegli scritti con occhio critico, ma indagando la me
stessa che rivelano. In un secondo momento, annoterò i tratti che
emergono da essi e su questi lavorerò per cercare di capire cosa è
cambiato e perché. L'obiettivo è quello di arrivare a una
rappresentazione vera di me stessa, che mi aiuterà ad esternarmi in
maniera più efficace e consapevole.
Terra – Devianza – Analisi
In ogni mio scritto il tema della
devianza ricorre sempre. Raccontare le brutture umane pare essere il
modo attraverso il quale mi spoglio delle mie paure, esorcizzandole.
Per fare in modo che la mia scrittura si rafforzi grazie a questo
elemento dovrò spendere più tempo ad approfondire l'analisi
delle devianze umane di cui scrivo, per comprenderle e renderle
maggiormente credibili.
In realtà ho già iniziato questo
percorso di analisi e ricerca già qualche mese fa, quando ho deciso
di approfondire lo studio della schizofrenia in previsione di un
romanzo che vorrei scrivere. Al momento ho raccolto abbastanza
materiale, anche se non sono pienamente soddisfatta delle
informazioni in mio possesso. Per questo, credo farò una ricerca sul
campo per approfondire ulteriormente la questione.
Fuoco – Ricerca – Filo Conduttore
L'elemento più vivo della mia
scrittura è certamente la ricerca, quel processo introspettivo
mediante il quale tento di comprendere il mondo e che emerge
puntualmente nei miei scritti. Per fare in modo che ciò accada,
intendo dare un filo conduttore a questo processo, così da
renderlo più chiaro e poterlo mostrare con maggiore vigore.
Per riuscire in questo intento dovrò
necessariamente liberare i miei sforzi di ricerca, smettendo di
imprigionarli in futili preconcetti. Quindi, ancora una volta, la
soluzione sarà scrivere, incanalando il processo di ricerca in un
progetto che vorrei realizzare da tempo: un romanzo storico sotto
forma di diario di viaggio. Credo che per riuscire
dovrò fare sì che che la ricerca si traduca in un tentativo di
mettere a fuoco i tratti fondamentali dell'esistenza umana,
decontestualizzandola dal mio io.
Conclusioni
In fondo, pare che l'unico modo per
alimentare davvero la mia scrittura attraverso i suoi quattro
elementi sia quella di metterla in pratica con maggiore impegno e
convinzione. Dunque, non c'è tempo da perdere: devo mettermi al
lavoro per fare in modo che quell'unico lettore possa scoprire il mio
mondo.
Inventarsi uno schema e tenerlo come vago riferimento, può essere una buona cosa per chi scrive. Lo aiuta a semplificare, a chiarire, a spiegare. Che, poi, è lo scopo principale di chi ha scelto l’attività dello scrivere. Però lo schema può portare allo schematismo. Cioè può limitarci, imbrigliarci e farci sfuggire osservazioni e riflessioni rilevanti, sol perché non rientrano nel nostro schema.
RispondiEliminaMorale di questo commento: attenta alle rigidezze dello schematismo. Lo schema che hai usato, semplifica la tua scrittura ma anche la rende astratta.
La scrittura non dovrebbe essere evasione o fuga dalla realtà.
Parli di “violento processo di esternazione” e dici pure “dovrò fare in modo di non temermi più”. Sembrano frasi forti, eccessive. Lo scrittore dovrebbe essere coscienza critica del suo tempo e nel suo spazio geografico.
“Approfondire l'analisi delle devianze umane di cui scrivo, per comprenderle” mi sembra un buon proposito utile per sé stessi e per i lettori.
Dici “l'elemento più vivo della mia scrittura è certamente la ricerca”. Condivido.
La vita umana è breve e per ciò siamo obbligati a fare buon uso del tempo che ci è dato. Fare ricerca è un ottimo uso, per sé stessi e per gli altri.
Ciao e benvenuto sul blog!
EliminaCredo anch'io che lo schematismo rischi sempre di generare delle limitazioni pericolose. Vedi, il programma di scrittura che sto seguendo ha come obiettivo quello di arrivare ad una maggiore consapevolezza di noi come scrittori, per fare in modo di avvicinarci ai nostri obiettivi.
Da ciò è nata questa riflessione, un'analisi che cerca di individuare degli elementi da rafforzare, se possibile.
Non so se la scrittura non dovrebbe essere evasione o fuga dalla realtà, per me però è così. Nel senso che è in essa, e attraverso essa, che riesco a tradurre in un linguaggio vivido (almeno spero!) la mia percezione del mondo.
Effettivamente quelle che hai citato sono frasi forti, eccessive forse, ma credo mi rappresentino. Attualmente sono in una fase della mia scrittura in cui quello che prevale è sempre la mia natura, il mio mondo interiore. E credo che ogni scrittore, a modo suo, possa essere inteso come coscienza critica del suo tempo, in modi e forme differenti. Vedi, a me piacerebbe davvero riuscire ad indagare i grandi temi dell'esistenza umana distaccandoli dai legami con il tempo e lo spazio. Mi rendo conto che sia piuttosto complicato e, probabilmente, inutile, ma sono convinta che ci siano tematiche che vadano oltre queste due dimensioni. Tematiche che da esse possano essere strappate, per darne una visione asincrona e globale.
In questo modo mi rendo conto di non eseguire un lavoro prettamente razionale, anzi forse l'idea di evadere dal tempo e dallo spazio risulta così inarrivabile da perdere la sua potenza. Tuttavia, mi sento mossa da un obiettivo che mi renderà presto frustrata e sconfitta: vedere il mondo con occhi disillusi, rompendo quei legami spazio-temporali che condizionano le nostre menti.
Ti ringrazio davvero per il tuo commento, che mi ha dato modo di riflettere ulteriormente su alcuni punti che avevo trattato!
Bell'esercizio, brava, e l'idea di tenere un quaderno è buona e utile.
RispondiEliminaTi ringrazio. Sì, penso possa servire tenere un quaderno :)
EliminaIo ho cominciato da adolescente a scrivere racconti e romanzi, ho anche partecipato ad un concorso della Mondadori, e poi sono laureata in Lettere, vivo tra i libri e la scrittura da sempre. Il blog è stato un ottimo modo di mettere a frutto sia la mia passione per l'arte e la fotografia, che un modo per ricominciare a scrivere per qualcuno che non sia me stessa. Invidio la tua progettazione attenta, le ricerche che fai, gli approfondimenti: devo ammetterlo, sono una impulsiva, scrivo sull'onda dell'emozione, soprattutto se ho qualcosa di bello da condividere, come un posto dove sono stata, un'opera d'arte che mi ha emozionato, e così via. Certe volte devo sbrigarmi a buttare giù i miei post, perché sembra che i pensieri siano più leggeri e volatili delle farfalle...
RispondiEliminaSai, in realtà tutta questa progettazione nasce proprio per cercare di fare un po' di ordine nella mia mente confusa!
EliminaSu questo blog seguo una linea editoriale rigorosa, che parla di me, del mio lavoro di web copywriter e della mia passione per la comunicazione digitale.
In realtà, quando mi dedico alla scrittura creativa mi lascio più libera di esprimermi.
Sai come faccio a fissare le idee per post e progetti di scrittura? Disegno e scrivo, insomma rappresento graficamente le idee per non lasciarle volare via :)