sabato 23 febbraio 2013

Lavorare da casa, come e perché

Un nuovo sabato mattina ci vede alle prese con la nostra rubrica Lavoro Freelance. Il post di oggi cerca di fare il punto su una situazione sempre più diffusa tra i lavoratori autonomi: il lavoro da casa. Una scelta, spesso imposta per necessità, che se ben sfruttata può permetterci di ottenere numerosi vantaggi. Ma vediamo insieme di fare il punto sulla situazione.



Lavorare da casa, pro e contro

Per molti lavorare da casa è un sogno da perseguire. Poter gestire il proprio tempo in tutta libertà senza più dover sopportare lo stress dei colleghi e dei lunghi viaggi in auto o in treno sono solo alcuni dei motivi che spingono molte persone a credere che lavorare da casa sia una soluzione comoda e pratica.

Una credenza che in parte mi sento di confermare, ma che non rispecchia appieno la realtà dei fatti. Fare della propria abitazione il luogo di lavoro principale spesso genera isolamento e frustrazione, condizioni che portano il professionista a non essere più produttivo ed efficace.

Quindi, per facilitare il compito di tutti coloro i quali non riescono a decidere se crearsi un ufficio in casa o fuori, cercherò di individuare i principali pro e contro del caso.

Ufficio in casa, i pro

Facendo un'estrema sintesi dei vantaggi che si possono ottenere lavorando da casa, vorrei riflettere con voi su tre punti.

  1. La possibilità di organizzare l'ambiente di lavoro come più ci aggrada.
    Un vantaggio, a mio avviso, molto rilevante perché ci permette di costruire il nostro luogo di lavoro su misura per noi e le nostre esigenze.

  2. L'ottenimento del controllo totale sul nostro operato.
    Lavorare da casa significa doversi dare tempi e metodi per portare avanti i progetti. Questo fa sì che siamo noi a stabilire ogni dettaglio, ogni singolo passaggio. 

  3. L'opportunità di ottimizzare il tempo.
    Riducendo gli spostamenti potremo gestire al meglio il nostro tempo che verrà, così, ottimizzato in funzione dei nostri progetti.

Ufficio in casa, i contro

Ecco quindi che procediamo nell'analisi individuando gli aspetti negativi legati al lavoro da casa.
  1. Un unico ambiente di vita e di lavoro.
    Elemento questo che può generare frustrazione e apatia. Restare sempre confinati nello stesso ambiente significa doversi imporre di trovare stimoli e di non cadere vittime dell'alienazione causata dall'assenza di rapporti umani.

  2. Molte distrazioni.
    Avere l'ufficio in casa fa sì che veniamo sottoposti quotidianamente a numerose distrazioni. Soprattutto noi donne che, oltre a dover lavorare, siamo tenute ad occuparci dell'abitazione. Sapere di avere una pila di piatti sporchi da lavare o panni da stirare può indurci a mettere da parte gli impegni di lavoro oppure a non dedicarci alla nostra professione come vorremmo.

  3. Rischio di perdere la determinazione.
    Sul lavoro credo che il confronto con gli altri sia uno stimolo fondamentale per fare del proprio meglio. Stimolo che, spesso, viene meno quando lavoriamo da casa. Una delle conseguenze principali credo sia la perdita di determinazione. L'isolamento, infatti, può portare a rivalutare eccessivamente il nostro operato generando insoddisfazioni dovute all'insicurezza.


Lavoro da casa, come organizzarlo

Per superare le difficoltà che il lavoro da casa comporta vorrei condividere con voi sei strategie che nel tempo ho messo in atto per massimizzare la mia produttività.

#1 – Creare un ambiente di lavoro dedicato

Fino a qualche tempo fa non avevo pensato di costruire un mio spazio di lavoro in casa e questo faceva sì che fossi sempre sottoposta a distrazioni. Ora che ho ricavato un vero e proprio studio ho notato un incremento notevole della mia produttività. Quando arrivo alla mia scrivania ho a portata di mano tutto il necessario. La giornata è organizzata e la concentrazione si disperde meno.

#2 – Superare i tempi morti

Lavorando da casa può capitare che ci si ritrovi, apparentemente, senza nulla da fare. Come sfruttare i tempi morti che rischiano di frustrarci? Io utilizzo quei momenti per fare ricerche, studiare ed approfondire. Inoltre pianifico sempre la mia attività, anche quella di ricerca dei clienti. Mi piace farmi conoscere da realtà che potenzialmente potrebbero necessitare del mio supporto, quindi uso proprio queste pause forzate per ideare strategie utili a perseguire i miei obiettivi.

#3 – Ignorare le distrazioni

Questo è, forse, uno degli aspetti più complicati da controllare. In rete si trovano numerosi suggerimenti per ridurre le distrazioni, sforzandosi di essere concentrati e produttivi. Un esempio è la tecnica del pomodoro (se volete saperne di più, leggete questo post di Valentina Falcinelli) che penso possa essere valida, soprattutto per quelle persone che faticano a darsi dei tempi per lo svolgimento del lavoro. Personalmente preferisco impormi dei metodi, senza dare troppa importanza al tempo. Quindi, la mia giornata lavorativa si svolge sulla base dei processi che elaboro, senza dimenticare di consentirmi degli spazi per distrarmi e ritrovare le forze necessarie.

#4 – Darsi obiettivi e compiti

Mi rendo conto che la condizione del lavoratore freelance possa essere frustrante, ma ci permette di stabilire in autonomia quali obiettivi intendiamo raggiungere. Quindi, per evitare il rischio di disperdere i miei sforzi, cerco sempre di darmi degli obiettivi, di fissare i miei compiti quotidiani. Una programmazione attenta che cerco di pianificare anche in funzione del medio e lungo periodo. Credo che annotare le cose da fare in agenda, per poi depennarle ogni volta, sia un ottimo incentivo per proseguire senza perdere fiducia nel nostro operato.

#5 – Ridurre lo sforzo e aumentare la resa

La mia esperienza mi ha insegnato che con la pratica si può non solo migliorare, ma anche trovare le soluzioni che ci permettono di massimizzare la resa della nostra attività. In questo senso, cerco sempre di individuare il modo di ridurre lo sforzo, o meglio di non avvertirlo come un peso. Faccio un esempio su tutti. Quando devo fare ricerca per la redazione di un contenuto per un cliente non mi limito a prendere appunti solo in funzione di quel lavoro, ma segno tutti gli elementi rilevanti che leggo, anche in previsione di altri progetti. Un'abitudine che mi ha permesso di ridurre notevolmente il tempo da dedicare all'attività di ricerca che viene così massimizzato.

#6 – Social media e confronto

Ovviare al problema dell'isolamento dovuto al lavoro da casa credo sia possibile facendo rete attraverso i social media. Questi strumenti, infatti, permettono non solo di conoscere altri professionisti che si trovano ad affrontare problematiche simili, ma anche veri amici pronti a darti supporto e a confrontarsi. Un aspetto che apprezzo molto e che penso aiuti a sentirsi meno soli durante le ore di lavoro.


Letture consigliate

Ancora una volta vi consiglio di visionare questa pagina in cui trovate un'infografica che illustra i vantaggi e i risparmi del lavoro da casa.


E voi, cosa ne pensate?

Anche voi lavorate da casa? Come organizzate il vostro tempo e come superate le distrazioni? Credete che lavorare da casa aiuti o danneggi la produttività?

2 commenti:

  1. Hai saputo elencare tutti i pro e i contro di questo tipo di lavoro.
    Le distrazioni in effetti sono molte. Concordo sull'idea di creare uno spazio dedicato, se ovviamente la casa lo permette. In quel modo, magari, le distrazioni posso ridursi, anche se è vero che stando su internet possono sempre tornare.

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    Risposte
    1. Sì, le distrazioni sono un vero problema. A me, per esempio, pesa molto l'isolamento che, spesso, alimenta le mie insicurezze.

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