venerdì 1 marzo 2013

Il verbo #4 – Guida alla Grammatica Italiana di Base

Eccoci al quarto ed ultimo appuntamento con il verbo. Nei post precedenti abbiamo approfondito le questioni legate ai modi verbali, agli ausiliari e alle coniugazioni regolari. Oggi, invece, concluderemo l'analisi facendo il punto sulla forma riflessiva e i verbi irregolari.



La forma riflessiva del verbo

La forma riflessiva del verbo è quella che ci permette di esprimere un'azione che non solo viene compiuta su un soggetto, ma che si riflette anche su di esso. In questo caso, il soggetto si trasforma persino nel complemento oggetto della nostra frase. (es. Antonella si asciugò i capelli)

Questa forma verbale può essere costruita principalmente in due modi:
  1. Soggetto + pronome personale + verbo (es. Luca si taglia le unghie)
    Quando siamo in presenza di modi finiti, ovvero quei modi che ci indicano con esattezza il soggetto che compie l'azione: indicativo, imperativo, condizionale e congiuntivo.

  2. Soggetto + verbo + pronome riflessivo, che si fonde col verbo per creare un'unica parola (es. bagnandosi, cullandovi)
    Con tutti i modi indefiniti, ovvero quelli che non ci forniscono indicazioni sulla persona che compie l'azione: infinito, participio e gerundio.

Eccezioni

Due sono le eccezioni a questa regola:
  • La prima persona plurale (noi) e la seconda persona singolare (tu) dell'imperativo presente che si costruisce facendo seguire e fondere il verbo con il pronome (es. accomodati, sediamoci).

  • L'imperativo negativo o gli infiniti che dipendono direttamente da un altro verbo possono costruirsi in entrambi i modi (es. non lasciarti oppure non ti lasciare, voglio spogliarmi oppure mi voglio spogliare).


I verbi irregolari

Nella lingua italiana quando parliamo di verbi irregolari facciamo riferimento a tutta una serie di voci che non modificano l'intera coniugazione, ma solo alcune forme. Ed è proprio questo a complicare il loro studio. Infatti le tabelle di riferimento possono essere dei validi supporti per studiare questi verbi, ma non risolvono i nostri problemi completamente. Come abbiamo spesso ripetuto, infatti, le eccezioni e le irregolarità della grammatica si apprendono solo con la pratica.

Vediamo, quindi, di affrontare questo argomento cercando di fare il punto sulle principali tipologie di verbi irregolari.

Verbi sovrabbondanti

I verbi sovrabbondanti sono una particolare tipologia di verbi irregolari perché presentano più forme rispetto ai verbi regolari. Ne sono un esempio verbi come arrossare – far diventare rosso – e arrossire – diventare rosso – che cambiano sia la coniugazione che in significato.

Verbi difettivi

Fanno parte di questa categoria tutti i verbi che mancano di alcune forme o che le hanno perse nel tempo, perché cadute in disuso. (es. addirsi, aggradare, prudere, suggere, tangere)

Verbi impersonali

Sono verbi impersonali quelli che non danno alcuna indicazione del soggetto che compie l'azione e che, quindi, corrispondono ai modi indefiniti, venendo sempre espressi con la terza persona. Rientrano in questa particolare categoria tutti i verbi che fanno riferimento alle condizioni meteorologiche (es. piovere, nevicare, tuonare, grandinare e così via) e alcune espressioni particolari (es. accadere, essere necessario, capitare, essere chiaro).


Letture consigliate

Per approfondire i temi di oggi vi rimando a questo articolo dell'Enciclopedia dell'Italiano di Treccani sui verbi impersonali.


E voi, cosa ne pensate?

Vi capita mai di consultare le tabelle di coniugazione quando vi trovate alle prese con i verbi irregolari? Come rimediate in caso di dubbio?

2 commenti:

  1. Qualche volta sì, m'è capitato di consultare qualche tabella per verbi molto particolari, irregolari ovvio.
    Sta venendo bene questa serie sulla grammatica.

    RispondiElimina

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