Eccoci al quarto ed ultimo appuntamento
con il verbo. Nei post precedenti abbiamo approfondito le questioni
legate ai modi
verbali, agli ausiliari
e alle coniugazioni
regolari.
Oggi, invece, concluderemo l'analisi facendo il punto sulla forma
riflessiva e i verbi irregolari.
La forma riflessiva del verbo
La forma riflessiva del verbo è quella
che ci permette di esprimere un'azione che non solo viene compiuta su
un soggetto, ma che si riflette anche su di esso. In questo caso, il
soggetto si trasforma persino nel complemento oggetto della nostra
frase. (es. Antonella si asciugò i capelli)
Questa forma verbale può essere
costruita principalmente in due modi:
- Soggetto + pronome personale + verbo (es. Luca si taglia le unghie)Quando siamo in presenza di modi finiti, ovvero quei modi che ci indicano con esattezza il soggetto che compie l'azione: indicativo, imperativo, condizionale e congiuntivo.
- Soggetto + verbo + pronome riflessivo, che si fonde col verbo per creare un'unica parola (es. bagnandosi, cullandovi)Con tutti i modi indefiniti, ovvero quelli che non ci forniscono indicazioni sulla persona che compie l'azione: infinito, participio e gerundio.
Eccezioni
Due sono le eccezioni a questa regola:
- La prima persona plurale (noi) e la seconda persona singolare (tu) dell'imperativo presente che si costruisce facendo seguire e fondere il verbo con il pronome (es. accomodati, sediamoci).
- L'imperativo negativo o gli infiniti che dipendono direttamente da un altro verbo possono costruirsi in entrambi i modi (es. non lasciarti oppure non ti lasciare, voglio spogliarmi oppure mi voglio spogliare).
I verbi irregolari
Nella lingua italiana quando parliamo
di verbi irregolari facciamo riferimento a tutta una serie di voci
che non modificano l'intera coniugazione, ma solo alcune forme. Ed è
proprio questo a complicare il loro studio. Infatti le tabelle
di riferimento possono essere dei validi supporti per studiare questi
verbi, ma non risolvono i nostri problemi completamente. Come abbiamo
spesso ripetuto, infatti, le eccezioni e le irregolarità della
grammatica si apprendono solo con la pratica.
Vediamo, quindi, di affrontare questo
argomento cercando di fare il punto sulle principali tipologie
di verbi irregolari.
Verbi sovrabbondanti
I verbi sovrabbondanti sono una
particolare tipologia di verbi irregolari perché presentano più
forme rispetto ai verbi regolari. Ne sono un esempio verbi
come arrossare – far diventare rosso – e arrossire
– diventare rosso – che cambiano sia la coniugazione che in
significato.
Verbi difettivi
Fanno parte di questa categoria tutti i
verbi che mancano di alcune forme o che le hanno perse nel
tempo, perché cadute in disuso. (es. addirsi, aggradare,
prudere, suggere, tangere)
Verbi impersonali
Sono verbi impersonali quelli che non
danno alcuna indicazione del soggetto che compie l'azione e che,
quindi, corrispondono ai modi indefiniti, venendo
sempre espressi con la terza persona. Rientrano in questa particolare
categoria tutti i verbi che fanno riferimento alle condizioni
meteorologiche (es. piovere,
nevicare, tuonare,
grandinare
e così via) e alcune espressioni particolari
(es. accadere, essere necessario, capitare,
essere chiaro).
Letture consigliate
Per approfondire i temi di oggi vi
rimando a questo articolo
dell'Enciclopedia dell'Italiano di Treccani sui verbi impersonali.
E voi, cosa ne pensate?
Vi capita mai di consultare le tabelle
di coniugazione quando vi trovate alle prese con i verbi irregolari?
Come rimediate in caso di dubbio?
Qualche volta sì, m'è capitato di consultare qualche tabella per verbi molto particolari, irregolari ovvio.
RispondiEliminaSta venendo bene questa serie sulla grammatica.
Ti ringrazio, sei gentile! :)
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