In occasione dei nostri approfondimenti
domenicali ci siamo già occupati di alcuni temi rilevanti afferenti
il mondo dell'advertising e della comunicazione. Dall'analisi della
figura femminile nella pubblicità, alla questione della
censura, passando per i social media. Argomenti
che suscitano la mia attenzione e che decido di condividere insieme a
voi. Per fare in modo che un'analisi possa dirsi completa, tuttavia,
è necessario approfondirne tutti gli aspetti. Per questo motivo oggi
vorrei parlare della figura maschile nel comparto pubblicitario.
L'uomo nella pubblicità
Il settore dell'advertising spesso fa
leva su stereotipi e luoghi comuni per arrivare al destinatario,
rendendo semplice e immediata la comprensione del messaggio
veicolato. Una tecnica molto sfruttata dai pubblicitari che studiano
e analizzano le tendenze del momento per offrire al pubblico spot e
campagne che facciano leva proprio sull'immaginario collettivo.
Una logica che ha coinvolto – e
coinvolge tutt'ora – anche la figura maschile, delineandone tratti
piuttosto rappresentativi. Infatti se da un lato buona parte delle
pubblicità fa leva proprio sull'uomo e sulle sue pulsioni,
dall'altra lo utilizza come immagine per rappresentare, di volta in
volta, cliché ben precisi.
Evoluzione della figura maschile nella pubblicità
Analizzando alcune tra le più famose
campagne di tutti i tempi è evidente che nel corso degli anni è
cambiato il modo di rappresentare l'uomo e l'universo maschile. Dal
punto di vista pubblicitario gli anni 80 erano quelli del
maschio/animale che si proponeva come archetipo di una società che
ostentava un benessere e un ordine reaganiano che ben presto si
sarebbe tramutato in crisi sociale e strutturale.
Con l'arrivo degli anni 90,
poi, l'uomo si trasforma nell'essere dominante, quello
che non deve chiedere mai e che ottiene sempre ciò che vuole. Gli
spot e le campagne forniscono l'immagine di maschi forti e
determinati, il vero motore trainante della società. Una visione
così patinata che regala alle cronache immagini fastidiosamente
fittizie, che nella seconda metà del decennio devono necessariamente
essere riviste accompagnando il pubblico verso tutta una serie di
esperimenti volti inseguire i veloci mutamenti di una società che,
con l'avvento del nuovo millennio, è alla continua ricerca di una
propria multiforme identità.
E oggi? Beh, fare un'analisi della
figura maschile nella pubblicità in questi ultimi tredici anni non è
semplice. Ciò che, invece, mi sono parsi piuttosto evidenti sono due
elementi principali:
- ancora oggi l'advertising fa leva sui tratti comuni dell'animo maschile per impostare le sue campagne di punta;
- e propone modelli di uomo ben precisi che minano, a mio parere, l'intera categoria.
Figura maschile e pubblicità, alcuni modelli
Analizzando alcune campagne più o meno
note ho potuto constatare come le pubblicità degli ultimi anni siano
orientate verso la proposta di modelli maschili di vario genere,
tutti facilmente individuabili e comprensibili. Io ne ho rilevati
cinque, ma non è detto che questa lista non possa essere ampliata.
Vediamoli insieme.
#1 – Il maschio alfa
Come detto poco sopra, l'immagine
dell'uomo dominante è uno degli stereotipi preferiti dal comparto
pubblicitario. Un'immagine che fa leva su sentimenti di orgoglio e di
virilità che, spesso, caratterizzano l'animo maschile.
#2 – L'uomo seduttore
Una naturale evoluzione del modello
precedente è certamente quella del maschio seduttore, l'uomo
vincente che piace alle donne e sulle quali riesce ad esercitare una
forte influenza. Sono molte le pubblicità che fanno leva su questo
stereotipo per fare breccia nell'immaginario collettivo, sia maschile
che femminile.
#3 – L'uomo di successo
Avete presente quegli spot pubblicitari
in cui un uomo mediamente bello, lavorativamente appagato, torna a
casa da una moglie bellissima, nella sua magnifica casa popolata da
tre figli entusiasti e ridenti? Bene, questo è proprio l'uomo di
successo dell'advertising, quello che ha fatto della sua vita la
dimostrazione lampante delle proprie capacità. Uno stereotipo che
piace, ma funziona anche in tempo di crisi?
#4 – L'uomo oggetto
Anche il corpo dell'uomo viene
utilizzato per costruire campagne che mostrano fisici scultorei e
quasi perfetti al pubblico. Quando parliamo di uomo oggetto, però,
facciamo riferimento all'impiego del corpo maschile –
preferibilemnte nudo e in pose ammiccanti – per sponsorizzare
prodotti che nulla hanno a che fare con esso. Ebbene sì, negli
ultimi tempi questa discriminazione colpisce anche l'universo
maschile, regalando alle donne un'amara rivincita.
#5 – L'uomo remissivo
I pubblicitari sono sempre un passo
avanti, o meglio sanno leggere ed interpretare le tendenze
mostrandole nelle loro campagne. Così, per stare al passo con i
tempi, ultimamente si assiste sempre più all'entrata in scena
dell'uomo remissivo, un esemplare dai tratti quasi femminei che si
contrappone alla figura tipicamente virile e imponente a cui i media
ci hanno abituati.
Letture consigliate
Ecco un interessante articolo
pubblicato sul blog Comunicazione di Genere che offre uno spunto di
riflessione inusuale, ma rilevante sull'uomo oggetto nella
pubblicità.
E voi, cosa ne pensate?
Quali sono, secondo voi, i prototipi
maschili maggiormente sfruttati dai pubblicitari? Quali vi colpiscono
maggiormente?
L'automobilista
RispondiEliminaIn tv uno spot su tre parla di motori e di questi, 8 su 10, hanno l'uomo come protagonista, più l'auto è costosa, più il protagonista della pubblicità è sempre un uomo. La realtà della società vede sempre più donne alla guida di auto di lusso, basta andare all'uscita di scuola per capirlo e allora perché?
Probabilmente si cerca sia di stimolare l'immaginario maschile (molto legato al settore automobilistico), ma anche quello femminile (puntando sul fascino esercitato non solo dal mezzo, ma anche dal soggetto al suo interno!).
EliminaAnche questa è una categoria molto rilevante, grazie per averla citata. Io spero che il comparto pubblicitario possa liberarsi di questi stereotipi, mostrando immagini più vicine alla realtà. Ci riusciremo mai? :)
hola fortuna di vedere pochissima pubblicità perché non guardo mai la tv, io seguo canali alternativi di fruizione (serie inglesi e americane in originale, al massimo sottotitolate): noto però, quando guardo il tg per quei dieci minuti a sera, che una pubblicità su due è di automobili, e sono tutti uomini, belli e strafighi. A parte che non mi piacciono le macchine e vado dappertutto a piedi per cui è un tipo di pubblicità che mi lascia indifferente, è ovvio che il messaggio sia: con la macchina di lusso sei uno strafigo pazzesco, e questo la dice lunga sulla povertà morale della nostra società. Ho fatto caso poi che, a parte la pubblicità di un noto anticalcare, tutte quelle che parlano di detersivi non vedono uomini come protagonisti, anzi, quella famosa della palla di polvere con la valigia, quando suona alla porta, l'uomo rimane seduto sul divano a leggere il giornale, è la donna che va ad aprire, e anche questo la dice lunga sulla condivisione dei lavori domestici. Credo di essere andata un tantino fuori tema, ma questi due aspetti sono davvero quelli che mi hanno colpito di più, riguardo ai ruoli maschile e femminile della nostra pubblicità
RispondiEliminaCiao,
EliminaGrazie per il tuo commento!
Gli stereotipi che ci propongono le pubblicità, purtroppo, mostrano tutti i limiti della nostra società. Io credo che, però, i giovani avvertano la necessità del cambiamento. Almeno, voglio essere fiduciosa! :)
L'uomo remissivo è veramente ridicolo. Secondo me sono tutte immagini sbagliate dell'uomo medio.
RispondiEliminaSono tutte immagini sbagliate. Punto.
EliminaLa cosa brutta è constatare che, nonostante si discuta tanto attorno ad esse, queste funzionano. Insomma, mi chiedo: perché? Se sono rappresentazioni che diciamo di non accettare e condividere, perché fanno tanta presa sul pubblico?
Ci devo riflettere...
Fanno presa sulla massa e la massa non ragiona, è come un branco di pecore.
EliminaD'accordo, ma la massa è pur sempre formata da individui. Per quanto tendiamo a ricercare una nostra dimensione sociale, rimaniamo comunque unici e sono certa che sia possibe influenzare le masse anche in senso positivo.
EliminaSto solo cercando di capire come fare...