mercoledì 24 aprile 2013

Le parole chiave non servono

Photo credit: tome213 (stock.xchng)
Oggi ci occupiamo di un tema che non riguarda solo il web marketing ma anche la gestione dei contenuti. Quello che faremo è cercare di rispondere a questa domanda: le keywords sono davvero utili o passano in secondo piano ai fini del posizionamento?



Keyword Vs keyphrase: tu quale scegli?

Ci hanno insegnato che le parole chiave sono fondamentali per consentire ai motori di ricerca di indicizzare i nostri contenuti. La regola di base? Selezionare un gruppo di keywords comprese tra uno e quattro termini da piazzare strategicamente nel testo, facendo attenzione alla prominenza e alla densità.

Il risultato? Contenuti poveri e scarsamente utili che possono addirittura rischiare di farci ottenere delle penalizzazioni. È altrettanto vero, però, che definire delle parole chiave su cui impostare il singolo contenuto e, più in generale, un intero progetto web è fondamentale.

La soluzione? Smettere di pensare alla singola keyword e preferire l'individuazione di una frase chiave. Una keyphrase altro non è se non l'unione di una serie di parole chiave selezionate sulla base della possibile ricerca che l'utente andrà a fare sul web per reperire un contenuto simile al nostro.

Questa strategia è piuttosto utile perché consente di ottenere un'elevata combinazione di keywords singole e associate, godendo della possibilità di risultare indicizzati su più ricerche diverse. Quello che si ottiene è un vantaggio notevole: essere raggiunti più facilmente dal nostro target di riferimento.


La keyphrase, una scelta vincente

Preferire la determinazione di una frase chiave rispetto a un gruppo di keywords singole presenta numerosi vantaggi. Io ne ho individuati 7 e procedo elencandoveli di seguito.
  1. La keyphrase permette di ottenere una maggiore precisione nei risultati di ricerca;

  2. consente di essere maggiormente visibili ai motori di ricerca e, di rimando, agli utenti;

  3. offre un numero più elevato di combinazioni possibili;

  4. ci lascia liberi di lavorare sia sulla frase che sulle singole parole;

  5. amplifica e massimizza i risultati utili ai fini dell'indicizzazione del contenuto;

  6. è più facile da individuare rispetto alla keyword unica;

  7. riduce la concorrenza sulla singola parola chiave.

Sette elementi che da soli bastano a spiegare perché la scelta delle farsi chiave è così utile. Per chiarire meglio la mia posizione cercherò di farvi un esempio concreto.


Determinazione della frase chiave, un esempio

Se volessi progettare un testo simile a quello di oggi – legato proprio all'argomento parole chiave e indicizzazione – e ottimizzarne il contenuto avrei due opzioni disponibili: la definizione di singole keywords e quella di una frase chiave più estesa. Procediamo con ordine.
  1. Dovendo individuare delle singole keywords probabilmente opterei per le seguenti: parola chiave, indicizzazione, contenuto. Ovviamente mi preoccuperei di inserire nel testo tutti i sinonimi e le estensioni di esse cercando di non perdere in fluidità e piacevolezza. Sicuramente, però, mi ritroverei con tre keywords sulle quali esiste una notevole concorrenza e avrei una bassa probabilità di ottenere una buona posizione nelle ricerche.

  2. Lavorando su una frase chiave più estesa, invece, dovrei concentrarmi per individuare l'insieme di parole che ritengo l'utente sceglierebbe per trovare un contenuto simile al mio. Potrei azzardare unendo insieme queste quattro parole: strategia scelta keyword contenuto. Chiaramente sarà molto difficile che la stessa farse venga scelta dagli utenti, ma grazie ad essa ottengo una serie più ampia di possibilità data dall'unione delle singole parole chiave che la compongono.

    Così, il mio testo potrebbe essere indicizzato sia sulla base delle quattro keywords, ma anche delle loro combinazioni (come ad esempio scelta keyword contenuto, strategia keyword, strategia contenuto, e così via).

È quindi evidente che lavorare sulle frasi chiave è un modo per godere di maggiori possibilità di ricoprire buone posizioni su più ricerche, anche non strettamente legate alla specificità dell'argomento trattato.



Letture consigliate

Ecco un articolo davvero utile di Massimo Lazzeri pubblicato su Webhouse. Nel post l'autore raccoglie una serie di 5 strumenti utili per monitorare le parole chiave.


E voi, cosa ne pensate?

Quando progettate un contenuto prestate attenzione alle parole chiave? Se sì, preferite concentrarvi su di esse singolarmente o lavorate sulle keyphrase? Perché?

15 commenti:

  1. Risposte
    1. Ciao e benvenuta!

      Mi fa piacere trovarti d'accordo sull'argomento. Sono temi delicati da trattare.

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  2. Non so che pensarne, che già lo sai che sono un incompetente totale per queste cose. Però concordo con te su un punto: la fissa delle parole chiave sta uccidendo la scrittura. Ci sono tonnellate e tonnellate di pagine - ma che dico: interi blog - che non dicono nulla, o quasi, ma per quanto riguarda le parole chiave sono perfetti. E non solo: sono tutti uguali.

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    1. Ciao Alessandro,
      Hai centrato il punto. Concentrarsi troppo sulle parole chiave rischia di rendere i testi inutili e poco interessanti. Inoltre credo si danneggi la fluidità espositiva.

      Anche a me infastidiscono i contenuti studiati a tavolino solo per compiacere i motori di ricerca.

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    2. Sì, infatti, va bene tutto, va bene la precisione, va bene la sintesi ché siamo sul webbe e la ggente non ha voglia di leggere per ora, va bene i motori di ricerca - ma alla fine si scrive per le persone o per il fantasma di google?! :D

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    3. La mia opinione? Studia e approfondisci le dinamiche di comunicazione del media che intendi utilizzare. Poi mettile da parte e concentrati sulle persone, sui lettori.

      Altrimenti quelle che riceverai saranno solo visite veloci e nulla di più. Se scrivi su un blog, per esempio, l'obiettivo deve essere quello di farsi leggere da occhi umani. O sbaglio? :)

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    4. Alessandro, io scrivo per i lettori. Google è uno strumento per trovare informazioni. Impara le regole di scrittura online, ossia determinati accorgimenti che aiuteranno i tuoi post a essere trovati. Ma scrivi in modo naturale, competente, completo.

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    5. Ecco vedi, io credo che ci si focalizzi troppo sull'importanza dei motori di ricerca. Devono essere intesi come strumenti di catalogazione dei contenuti. Non possono essere gli unici destinatari dei nostri scritti.

      Anche perché sono fin troppe le variabili in gioco ed è impensabile ottenere buoni risultati nel lungo periodo se non si offrono ai lettori testi curati e completi.

      E quando parlo di schematismi della scrittura online mi riferisco proprio a questo. La perdita di naturalezza a favore di un approccio troppo tecnico e strategico.

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  3. Concordo con Alessandro e col tuo post, ovviamente.

    Io scrivo senza pensare assolutamente alle parole chiave e a dove piazzarle. E i miei post, anche con chiavi gettonate, sono ai primi posti. Lo ripeto da anni che bisogna scrivere in modo naturale.

    Inoltre è utile concentrarsi sulle frasi chiave anche perché con una chiave secca ci fai poco oggi: è assurdo cercare per esempio "Roma", ma anche "scrittura". Per argomenti troppo vasti bisogna restringere il campo di ricerca, da qui la necessità di dedicarsi a individuare frasi chiavi. Da qui, dunque, la necessità - e l'obbligo - a scrivere per i lettori.

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    1. Allora siamo d'accordo, bene. Perché a me sembra che ancora in molti si concentrino sulla singola keyword. Sì, ma se parliamo di gestione dei contenuti volta all'ottimizzazione te ne fai nulla.

      Secondo me, la cosa migliore da fare è puntare sulla qualità e sull'interesse del lettore. Ascoltare e anticipare i bisogni, questa è la risposta più sensata. Parere mio, è ovvio :)

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    2. Guarda la risposta è semplice: se scrivi di un qualsiasi argomento, significa che lo conosci, dunque le parole chiave entrano naturalmente nel discorso. Poi sta a te che scrivi riuscire a essere interessante, scorrevole, sintetico ma completo, ecc.

      C'è ancora chi scrive testi ficcando dentro frasi come "se cercate un hotel piscina verona" (scritto proprio così...) convinto di scalare le posizioni a quel modo...

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    3. Sì, è agghiacciante. Ci sono clienti convinti di poter scrivere interi contenuti con frasi sgrammaticate... sai cosa? Impoverisci solo i contenuti così. A me da lettrice provoca quasi fastidio.

      Tant'è che non seleziono quasi mai parole o frasi chiave. Come dici tu, vengono da sé

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    4. Se cercate hotel piscina verona siete analfabeti di ritorno e forse anche di andata. Oppure fate verso a ROM, legete frase con imitazione razista di loro acento.

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  4. Scrivere pensando a come scalare maglio le classifiche dei motori di ricerca ha un che di patologico. Sono molto perplesso. Serve davvero?

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    1. Sincera? No.

      O meglio, è bene conoscere le regole di scrittura per il web e il mezzo che si sceglie per pubblicare. Ma resta il fatto che si scrive per le persone, sempre.

      Almeno, questa è la mia opinione.

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