Ultimamente si è ripresi a parlare con
maggiore vigore della crisi dell'editoria italiana. Una situazione
che colpisce parecchio, considerando quello che ci dicono i dati.
Stando ad essi, infatti, gli italiani leggerebbero sempre meno testi,
a cui preferirebbero la tecnologia e il web. Ma, allora, l'editoria
come può sfruttare queste leve per provare a riemergere? Oggi
cercheremo di rispondere a questa domanda.
La crisi dell'editoria e il web
Il comparto editoriale nostrano mostra
da tempo i segni evidenti di una crisi profonda e radicata. Il
settore, infatti, si dedica sempre più alla produzione di libri
destinati al grande pubblico, sottostando alle implacabili regole del
mercato che lo portano a selezionare prodotti di scarsa qualità.
È innegabile che le case editrici
maggiori operino volutamente delle scelte che muovono dalla necessità
di portare avanti la loro esistenza. Scelte discutibili, magari, ma
sempre motivate dall'esigenza di non soccombere alla crisi. Diversa è
la situazione delle realtà minori o di nicchia che risentono
notevolmente della congiuntura che va delineandosi e che devono
cercare nuove soluzioni per andare avanti.
Tenendo in considerazione l'enorme
potere di diffusione e interazione del web, ho cercato di individuare
5 strategie che potrebbero aiutare le case editrici a
sfruttare la rete per superare questo periodo.
- I social media come mezzo di dialogoCome ben sappiamo, i social networks sono piattaforme che stimolano lo scambio e il confronto, e penso che le case editrici dovrebbero puntare su di esse per entrare in contatto con i lettori. Il vantaggio reale di questa pratica sarebbe quello di sensibilizzare l'utente alla lettura, di riabituarlo a questa attività, educandolo.
- I blog come piattaforme per comunicare, presentare opere e autoriI blog sono strumenti di comunicazione perfetti per le case editrici. La loro versatilità e l'interazione che li contraddistingue permetterebbero di costruire un vero dialogo con gli utenti, puntando sullo storytelling e sulla capacità di coinvolgimento. Un mezzo per tenere aggiornati i lettori sulle novità, gli autori e le pubblicazioni in arrivo. Spazi ideali non solo per parlare, ma anche per stare ad ascoltare i bisogni degli utenti.
- Intendere l'editoria digitale come nuova leva su cui puntareL'editoria digitale penso possa essere considerata un'evoluzione naturale di quella tradizionale. Puntare su di essa e sulla sua promozione è fondamentale. Così come cercare di risolvere i problemi che, ad oggi, la caratterizzano. Primo fra tutti il rapporto qualità/prezzo dei prodotti che, ancora, sembra non soddisfare gli utenti.
- La comunicazione digitale per spiegare i vantaggi della letturaUna casa editrice, a mio avviso, dovrebbe dotarsi di un piano di comunicazione online volto non solo a promuovere le sue pubblicazioni, ma anche a informare l'utente dell'importanza della lettura. Un progetto globale che le consenta di ottenere risultati anche nel lungo periodo, soprattutto in termini di fidelizzazione del lettore.
- Coinvolgere il lettore nel processo decisionaleCredo che un enorme vantaggio offerto dalla rete sia quello di dare la possibilità alle case editrici di consultare i propri lettori, chiedendo loro feedback e commenti circa le pubblicazioni e gli autori selezionati. Ma non è tutto. Perché non pensare di coinvolgerli nel processo selettivo stesso? Insomma, se fossero proprio i destinatari delle opere a indicare con precisione gusti e preferenze?
Con-fine Edizioni, testimonianza di una casa editrice sul web
Quando decisi di scrivere questo
articolo e iniziai a documentarmi avvertivo l'esigenza di ascoltare
un protagonista del comparto editoriale, così da approfondire con
maggiore cognizione di causa la questione. Iniziai a guardarmi
intorno e tra i miei followers di Twitter scoprii una realtà
editoriale davvero interessante. Con-fine
Edizioni, una casa editrice che fa proprio della qualità delle
sue pubblicazioni uno dei primi valori su cui puntare.
Quello che più di tutto mi ha colpita
positivamente è stato che, nonostante si tratti di una realtà
tradizionale, Con-fine Edizioni è molto attiva sul web. Insomma,
comunica e dialoga con i suoi lettori e lo fa in modo innovativo. Ne
è un esempio il progetto #SalvadorDali: una bio dell'artista in 140
caratteri. Ogni giorno la casa editrice, che si occupa tra le altre
cose di arte e cultura, pubblica tweet
che danno informazioni sulla vita di Dalì.
Insomma, Con-fine
Edizioni mi sembrava la realtà giusta da consultare per questo
articolo. E per farlo ho deciso di seguire una modalità diversa dal
solito. Nei giorni precedenti, infatti, abbiamo dato vita a una
#tweetintervista. Dieci domande, 140 caratteri a disposizione per
fare il punto su tre aspetti centrali: lo stato dell'editoria in
Italia, il rapporto tra questo settore e la rete, l'esperienza
diretta di Con-fine Edizioni sul web.
Di seguito trovate gli screenshot
della #tweetintervista.
@cristumedei Non passa un bel momento, questo è dovuto al fatto che in Italia la cultura NON ricopre un ruolo rilevante #tweetintervista
— con-fine edizioni (@confineEdizioni) 09 aprile 2013
@cristumedei uno dei problemi più grossi è la grande distribuzione. L'intermediario diventa imbuto da cui escono in pochi #tweetintervista
— con-fine edizioni (@confineEdizioni) 09 aprile 2013
@cristumedei Il digitale utilizzato bene, sfruttando le sue caratteristiche, ha una grande potenzialità, e diventa risorsa. #tweetintervista
— con-fine edizioni (@confineEdizioni) 09 aprile 2013
@cristumedei twitter insieme al blog, i racconti per immagini su Pinterest donano ai #libri una doppia dimensione #tweetintervista
— con-fine edizioni (@confineEdizioni) 10 aprile 2013
@cristumedei perché è un'opportunità, per parlare direttamente con i propri lettori, per amplificare, perchè siamo nel 2013 #tweetintervista
— con-fine edizioni (@confineEdizioni) 10 aprile 2013
@cristumedei il web fa parte del nostro quotidiano, sempre collegati, pronti a ricevere e dare notizie, è un supporto reale #tweetintervista
— con-fine edizioni (@confineEdizioni) 10 aprile 2013
@cristumedei per noi è basilare comunicare con ogni persona che si interessa al nostro lavoro, attraverso il web è semplice #tweetintervista
— con-fine edizioni (@confineEdizioni) 11 aprile 2013
@cristumedei li ascoltiamo e ne vorremmo sentire sempre di più! Insieme si crea qualcosa di speciale una vera casa editrice #tweetintervista
— con-fine edizioni (@confineEdizioni) 11 aprile 2013
@cristumedei in occasione della mostra #SalvadorDali a Sorrento, catalogo con-fine La #bio è come un treno che ci porta la#tweetintervista
— con-fine edizioni (@confineEdizioni) 11 aprile 2013
@cristumedei Ci stiamo già organizzando. Vogliamo realizzare e-book di libri più complessi dove inserire contenuti extra #tweetintervista
— con-fine edizioni (@confineEdizioni) 12 aprile 2013
— con-fine edizioni (@confineEdizioni) 09 aprile 2013
— con-fine edizioni (@confineEdizioni) 09 aprile 2013
— con-fine edizioni (@confineEdizioni) 09 aprile 2013
— con-fine edizioni (@confineEdizioni) 10 aprile 2013
— con-fine edizioni (@confineEdizioni) 10 aprile 2013
— con-fine edizioni (@confineEdizioni) 10 aprile 2013
— con-fine edizioni (@confineEdizioni) 11 aprile 2013
— con-fine edizioni (@confineEdizioni) 11 aprile 2013
— con-fine edizioni (@confineEdizioni) 11 aprile 2013
— con-fine edizioni (@confineEdizioni) 12 aprile 2013
Conclusioni
Quello che abbiamo affrontato oggi è
certamente un tema delicato, che richiederebbe un approfondimento
ulteriore. Tuttavia, mi preme ringraziare lo staff di Con-fine
Edizioni per essersi prestato a questo esperimento. Discutere di un
argomento così cruciale e ampio in 140 caratteri non è semplice, ma
ritenevo fosse la giusta modalità da seguire per avvalorare quanto
sostenuto nel post. Spero avremo modo di tornare sul tema, magari
indagando nel dettaglio le varie problematiche.
Letture consigliate
L'avrete certamente già letto, ma mi
pare doveroso rimandarvi all'articolo
pubblicato su IlSole24 Ore con cui ci è stato detto che circa un
italiano su due non legge nemmeno un libro all'anno.
E voi, cosa ne pensate?
Credete anche voi che il web possa
aiutare le case editrici, anche tradizionali, a risollevarsi?
L'educazione alla lettura può passare dalla rete? Hanno senso i 5
consigli che ho elenacato? Quali aggiungereste?
Complimenti per l'iniziativa, una bella trovata.
RispondiEliminaIn effetti questa casa editrice sta dimostrando che qualcuno ha capito come lavorare. Bella la frase "perché siamo nel 2013".
I consigli che hai elencato li condivido. E il web non può restare qualcosa di cui occuparsi nel tempo perso, né per una casa editrice né per una qualsiasi azienda.
Internet si potrebbe sfruttare meglio per la lettura e l'editoria. Aggiungerei un forum, come faceva Edizioni XII: era davvero una chicca. Puntava a promuovere le sue opere in modo originale e a coinvolgere i lettori.
Grazie :)
EliminaSi è trattato di un esperimento stimolante e divertente. Ed è stato piacevole perché Con-fine Edizioni si è messa davvero in gioco. Non si sono tirati indietro, nonostante la delicatezza del tema e la modalità. 140 caratteri sono limitanti, ma in questo caso sono serviti per non perdersi in inutili giri di parole.
Stavo pensando di utilizzare questa formula anche per altri argomenti, magari modificandola un tantino. In fondo, è un bel modo di confrontarsi.
Che bello e interessante il post che hai realizzato! Speriamo di essere riusciti,nonostante i pochi caratteri, a evidenziare il nostro pensiero che è quello che per noi è veramente importante dialogare con chi i libri li legge o con chi potrebbe farlo! Oggi per esempio abbiamo chiesto attraverso il nostro sito/blog www.con-fine.com come fare a rivoluzionare il vecchio modo di fare le presentazioni dei libri e già stanno arrivando i primi commenti e proposte... questo significa che le persone hanno voglia di essere coinvolte e di mettersi in gioco e a noi questo piace molto. Ci auguriamo che ci siano altri momenti di collaborazione con te e il tuo blog, intanto andiamo a mettere la notizia del tuo lavoro sul nostro. A presto!
RispondiEliminaGrazie!
EliminaÈ stato un vero piacere conoscervi e fare questo esperimento insieme. Grazie anche per aver condiviso con noi la vostra esperienza.
Siete un ottimo esempio di come una casa editrice possa dialogare con i lettori, complimenti!
Spero davvero ci saranno nuove occasioni per collaborare. Mi metto subito a pensare a qualcosa... A presto!