venerdì 12 aprile 2013

L'editoria è in crisi? Ci pensa la rete!

Ultimamente si è ripresi a parlare con maggiore vigore della crisi dell'editoria italiana. Una situazione che colpisce parecchio, considerando quello che ci dicono i dati. Stando ad essi, infatti, gli italiani leggerebbero sempre meno testi, a cui preferirebbero la tecnologia e il web. Ma, allora, l'editoria come può sfruttare queste leve per provare a riemergere? Oggi cercheremo di rispondere a questa domanda.



La crisi dell'editoria e il web

Il comparto editoriale nostrano mostra da tempo i segni evidenti di una crisi profonda e radicata. Il settore, infatti, si dedica sempre più alla produzione di libri destinati al grande pubblico, sottostando alle implacabili regole del mercato che lo portano a selezionare prodotti di scarsa qualità.

È innegabile che le case editrici maggiori operino volutamente delle scelte che muovono dalla necessità di portare avanti la loro esistenza. Scelte discutibili, magari, ma sempre motivate dall'esigenza di non soccombere alla crisi. Diversa è la situazione delle realtà minori o di nicchia che risentono notevolmente della congiuntura che va delineandosi e che devono cercare nuove soluzioni per andare avanti.

Tenendo in considerazione l'enorme potere di diffusione e interazione del web, ho cercato di individuare 5 strategie che potrebbero aiutare le case editrici a sfruttare la rete per superare questo periodo.
  1. I social media come mezzo di dialogo
    Come ben sappiamo, i social networks sono piattaforme che stimolano lo scambio e il confronto, e penso che le case editrici dovrebbero puntare su di esse per entrare in contatto con i lettori. Il vantaggio reale di questa pratica sarebbe quello di sensibilizzare l'utente alla lettura, di riabituarlo a questa attività, educandolo. 

  2. I blog come piattaforme per comunicare, presentare opere e autori
    I blog sono strumenti di comunicazione perfetti per le case editrici. La loro versatilità e l'interazione che li contraddistingue permetterebbero di costruire un vero dialogo con gli utenti, puntando sullo storytelling e sulla capacità di coinvolgimento. Un mezzo per tenere aggiornati i lettori sulle novità, gli autori e le pubblicazioni in arrivo. Spazi ideali non solo per parlare, ma anche per stare ad ascoltare i bisogni degli utenti.

  3. Intendere l'editoria digitale come nuova leva su cui puntare
    L'editoria digitale penso possa essere considerata un'evoluzione naturale di quella tradizionale. Puntare su di essa e sulla sua promozione è fondamentale. Così come cercare di risolvere i problemi che, ad oggi, la caratterizzano. Primo fra tutti il rapporto qualità/prezzo dei prodotti che, ancora, sembra non soddisfare gli utenti. 

  4. La comunicazione digitale per spiegare i vantaggi della lettura
    Una casa editrice, a mio avviso, dovrebbe dotarsi di un piano di comunicazione online volto non solo a promuovere le sue pubblicazioni, ma anche a informare l'utente dell'importanza della lettura. Un progetto globale che le consenta di ottenere risultati anche nel lungo periodo, soprattutto in termini di fidelizzazione del lettore. 

  5. Coinvolgere il lettore nel processo decisionale
    Credo che un enorme vantaggio offerto dalla rete sia quello di dare la possibilità alle case editrici di consultare i propri lettori, chiedendo loro feedback e commenti circa le pubblicazioni e gli autori selezionati. Ma non è tutto. Perché non pensare di coinvolgerli nel processo selettivo stesso? Insomma, se fossero proprio i destinatari delle opere a indicare con precisione gusti e preferenze?


Con-fine Edizioni, testimonianza di una casa editrice sul web

Quando decisi di scrivere questo articolo e iniziai a documentarmi avvertivo l'esigenza di ascoltare un protagonista del comparto editoriale, così da approfondire con maggiore cognizione di causa la questione. Iniziai a guardarmi intorno e tra i miei followers di Twitter scoprii una realtà editoriale davvero interessante. Con-fine Edizioni, una casa editrice che fa proprio della qualità delle sue pubblicazioni uno dei primi valori su cui puntare.

Quello che più di tutto mi ha colpita positivamente è stato che, nonostante si tratti di una realtà tradizionale, Con-fine Edizioni è molto attiva sul web. Insomma, comunica e dialoga con i suoi lettori e lo fa in modo innovativo. Ne è un esempio il progetto #SalvadorDali: una bio dell'artista in 140 caratteri. Ogni giorno la casa editrice, che si occupa tra le altre cose di arte e cultura, pubblica tweet che danno informazioni sulla vita di Dalì.

Insomma, Con-fine Edizioni mi sembrava la realtà giusta da consultare per questo articolo. E per farlo ho deciso di seguire una modalità diversa dal solito. Nei giorni precedenti, infatti, abbiamo dato vita a una #tweetintervista. Dieci domande, 140 caratteri a disposizione per fare il punto su tre aspetti centrali: lo stato dell'editoria in Italia, il rapporto tra questo settore e la rete, l'esperienza diretta di Con-fine Edizioni sul web.

Di seguito trovate gli screenshot della #tweetintervista.




















Conclusioni

Quello che abbiamo affrontato oggi è certamente un tema delicato, che richiederebbe un approfondimento ulteriore. Tuttavia, mi preme ringraziare lo staff di Con-fine Edizioni per essersi prestato a questo esperimento. Discutere di un argomento così cruciale e ampio in 140 caratteri non è semplice, ma ritenevo fosse la giusta modalità da seguire per avvalorare quanto sostenuto nel post. Spero avremo modo di tornare sul tema, magari indagando nel dettaglio le varie problematiche. 


Letture consigliate

L'avrete certamente già letto, ma mi pare doveroso rimandarvi all'articolo pubblicato su IlSole24 Ore con cui ci è stato detto che circa un italiano su due non legge nemmeno un libro all'anno.


E voi, cosa ne pensate?

Credete anche voi che il web possa aiutare le case editrici, anche tradizionali, a risollevarsi? L'educazione alla lettura può passare dalla rete? Hanno senso i 5 consigli che ho elenacato? Quali aggiungereste?

Image by: pepo (stock.xchng) 

4 commenti:

  1. Complimenti per l'iniziativa, una bella trovata.

    In effetti questa casa editrice sta dimostrando che qualcuno ha capito come lavorare. Bella la frase "perché siamo nel 2013".

    I consigli che hai elencato li condivido. E il web non può restare qualcosa di cui occuparsi nel tempo perso, né per una casa editrice né per una qualsiasi azienda.

    Internet si potrebbe sfruttare meglio per la lettura e l'editoria. Aggiungerei un forum, come faceva Edizioni XII: era davvero una chicca. Puntava a promuovere le sue opere in modo originale e a coinvolgere i lettori.

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    1. Grazie :)

      Si è trattato di un esperimento stimolante e divertente. Ed è stato piacevole perché Con-fine Edizioni si è messa davvero in gioco. Non si sono tirati indietro, nonostante la delicatezza del tema e la modalità. 140 caratteri sono limitanti, ma in questo caso sono serviti per non perdersi in inutili giri di parole.

      Stavo pensando di utilizzare questa formula anche per altri argomenti, magari modificandola un tantino. In fondo, è un bel modo di confrontarsi.

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  2. Che bello e interessante il post che hai realizzato! Speriamo di essere riusciti,nonostante i pochi caratteri, a evidenziare il nostro pensiero che è quello che per noi è veramente importante dialogare con chi i libri li legge o con chi potrebbe farlo! Oggi per esempio abbiamo chiesto attraverso il nostro sito/blog www.con-fine.com come fare a rivoluzionare il vecchio modo di fare le presentazioni dei libri e già stanno arrivando i primi commenti e proposte... questo significa che le persone hanno voglia di essere coinvolte e di mettersi in gioco e a noi questo piace molto. Ci auguriamo che ci siano altri momenti di collaborazione con te e il tuo blog, intanto andiamo a mettere la notizia del tuo lavoro sul nostro. A presto!

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    1. Grazie!

      È stato un vero piacere conoscervi e fare questo esperimento insieme. Grazie anche per aver condiviso con noi la vostra esperienza.

      Siete un ottimo esempio di come una casa editrice possa dialogare con i lettori, complimenti!

      Spero davvero ci saranno nuove occasioni per collaborare. Mi metto subito a pensare a qualcosa... A presto!

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