Come sapete,
la rubrica sulla grammatica di QuiCopy si sta dedicando
all'approfondimento dei casi particolari della lingua italiana. Oggi,
però, vorrei occuparmi di un argomento rispetto al quale rilevo
notevoli errori sul web: la costruzione del periodo ipotetico.
Un tema scontato per alcuni che, però, è oggetto di brutture ed
impieghi davvero bizzarri.
Il periodo ipotetico, a cosa serve?
Il periodo
ipotetico è quella particolare costruzione grammaticale che ci
permette di esprimere una condizione che non si avvererà con
certezza. Normalmente questo costrutto si presenta composto di due
parti principali. Vediamo un esempio:
Se oggi
ci fosse il sole – PROTASI
(la proposizione condizionale
del periodo ipotetico)
andremmo
al mare – APODOSI
(è la reggente, quella che conferisce
un senso compiuto alla precedente, altrimenti lasciata in sospeso)
Questa è la
costruzione normale del periodo ipotetico che, però, possiamo
formare anche invertendo le due parti che lo compongono (es. Andremmo
al mare, se oggi ci fosse il sole). Questo ci fa capire che
protasi e apodosi sono strettamente correlate tra loro, tanto che il
modo e il tempo verbale impiegati nell'una dipendono da quelli
utilizzati nell'altra.
Come costruire il periodo ipotetico
Esistono tre
tipi di periodoi ipotetici che si differenziano in base al grado
di probabilità dell'azione. Ognuno segue regole ben precise che è
bene conoscere per non rischiare di sbagliare.
1° tipo – Periodo ipotetico della realtà
Se devi
dimagrire mangia meno cioccolata.
Nel periodo
ipotetico di primo tipo i verbi sono sempre espressi all'indicativo.
Si tratta di un costrutto che rispecchia una scelta stilistica
dell'autore. Esso, infatti, esprime la certezza che l'azione si
verifichi. Si tratta, quindi, di una semplice formalità, perché
siamo sicuri di quanto stiamo asserendo.
2° tipo – Periodo ipotetico della possibilità
Se volessi dimagrire mangeresti meno cioccolata.
Col periodo ipotetico di secondo tipo, invece, esprimiamo la
possibilità che un'azione si realizzi. Quella che facciamo è
un'ipotesi, di cui non conosciamo l'esito effettivo. Per questo
troviamo il congiuntivo nella protasi e il condizionale
nell'apodosi. Facciamo attenzione, però, perché in alcuni casi è
concesso l'utilizzo dell'indicativo (es. Se vuoi dimagrire
mangia meno cioccolata), per conferire maggiore immediatezza a
quanto esprimiamo. In sostanza, è come se dicessimo che percepiamo
quanto stiamo affermando come non molto distante dalla realtà.
3° tipo – Periodo ipotetico dell'irrealtà
Se avessi voluto dimagrire avresti mangiato meno cioccolata.
Il periodo ipotetico di terzo tipo, infine, viene utilizzato per
esprimere l'assoluta improbabilità che un'azione si verifichi.
Ancora una volta i modi da utilizzare sono il congiuntivo
nella protasi e il condizionale nell'apodosi. La certezza
rispetto all'irrealtà di quanto espresso è tale in quanto si tratta
di una cosa assurda o già passata. Quindi non è possibile in alcun
caso utilizzare l'indicativo.
Eccezioni e usi particolari
Vediamo ora una serie di eccezioni o usi particolari legati al
periodo ipotetico.
- La protasi può essere introdotta non solo dal se, ma anche da espressioni come dato che, nell'ipotesi che, qualora, posto che. (es. Qualora andassimo in gita al mare, potresti procurare un ombrellone). Quando questo accade si tratta sempre di possibilità. Quindi tali costrutti non possono essere impiegati nel periodo ipotetico di primo tipo.
- Si parla di proposizioni condizionali implicite quando troviamo il verbo all'infinito introdotto da a o a patto di (es. Verrei solo a patto di sentirti cantare), il gerundio (es. Comprando un cellulare avresti modo di essere reperibile ovunque) oppure il participio (es. Preparato a dovere potrebbe superare l'esame).
- In alcuni casi il periodo ipotetico ammette che una delle due parti (più spesso la protasi) sia sottintesa (es. Comincerei subito, cioè comincerei subito se avessi il materiale necessario).
- La protasi a volte può essere usata sotto forma di proposizione relativa (es. Un bambino, che rispondesse così, sarebbe davvero maleducato).
- La protasi è definita proposizione eccettuativa quando è introdotta da espressioni come tranne che, a meno che, salvo che (es. Ti comprerei un libro, a meno che tu no preferisca un DVD). Questa situazione si verifica soprattutto in periodi ipotetici del secondo tipo, quando vogliamo esprimere un'eccezione rispetto a quanto detto nella reggente.
Letture consigliate
Oggi vi propongo un articolo
sul periodo ipotetico che ci presenta anche un esercizio per
metterci alla prova.
E voi, cosa ne pensate?
Ricordavate le regole per la costruzione del periodo ipotetico? Vi è
mai capitato di sbagliarne l'utilizzo? Quanto spesso impiegate questi
costrutti?
Non ricordavo assolutamente queste regole, o meglio la nomenclatura :)
RispondiEliminaDirei che in genere non ho problemi, ma qualche volta è capitato che in certi periodi da costruire mi sia trovato in difficoltà, specialmente nel capire se dovevo usare il congiuntivo o il condizionale.
Buoni questi post di approfondimento.
Ti ringrazio :)
EliminaA volte la scelta di modi e tempi può causare difficoltà, è vero. Per questo ripassare non fa mai male ;)
Io non sono mai riuscito a studiarlo, se non in altre lingue! Questo articolo mi serve proprio
RispondiEliminaCiao Davide,
Eliminami fa piacere che questo post ti sia utile :)
Grazie per il "ripasso", cito Loredana Bertè: Libera me ne andrei, tanto tu stai con lei ;)
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