venerdì 3 maggio 2013

Le preposizioni – Guida alla grammatica italiana di base

Eccoci al penultimo appuntamento con la Guida alla grammatica italiana di base. Nella nostra carrellata, iniziata a gennaio, abbiamo affrontato vari temi. Siamo partiti dalla fonologia, passando per sostantivi e verbi, senza tralasciare pronomi, aggettivi e articoli. E, dopo aver visto gli avverbi, oggi è il turno delle preposizioni.



Le preposizioni, una definizione

Le preposizioni sono una parte del discorso che serve a unire tra loro altre parole, indicando il rapporto che le lega. Per questo, prese singolarmente, non hanno un vero e proprio significato, ma svolgono una funzione molto importante permettendoci di costruire i complementi indiretti.

Nella lingua italiana è possibile far risalire le preposizioni a 2 categorie:
  1. Le preposizioni proprie (o semplici) che corrispondono a di, a, da, in, con, su, per, tra, fra. Queste svolgono sempre le funzioni di preposizioni e se sono sole o seguite da un articolo indeterminativo, restano sempre invariate (es. di qua, in un altro momento). Mentre, quando precedono un articolo determinativo, si fondono con esso dando vita alle preposizioni articolate (es. della città, nelle scarpe). 

  2. Le preposizioni improprie, invece, sono parole che possono svolgere diverse funzioni. Possono corrispondere ad avverbi, aggettivi, preposizioni o participi. Le più comuni sono: dentro, fuori, sopra, sotto, dietro, lungo, verso, dopo, durante, oltre, eccetto, tranne, circa, come.

Esistono, poi, le cosiddette locuzioni prepositive. Particolari espressioni formate da un avverbio e una preposizione semplice che, insieme, svolgono le stesse funzioni di una singola preposizione. Le più comuni sono: vicino a, lontano da, prima di, davanti a, invece di, insieme con.

In alcuni casi esistono locuzioni prepositive formate da più di due parole (di cui almeno una preposizione). Le più comuni sono: per merito di, a causa di, di là da, a favore di. È bene ricordare, però, che questi costrutti particolari dal punto di vista grammaticale possono essere analizzati parola per parola. (es. di là da è formato da una preposizione, un avverbio e una preposizione).


Le preposizioni, uso e significato

Le preposizioni improprie, avendo origini di aggettivo o avverbio, hanno solitamente un significato piuttosto circoscritto (es. sopra significa più in alto).

Le preposizioni proprie, invece, hanno un utilizzo e un valore più generico che spesso le porta ad assumere significati differenti. Questo è vero soprattutto per a, da e di. La prova di ciò ci viene data dal dizionario che ci offre una panoramica della loro evoluzione nel tempo.

Infatti, molti utilizzi nuovi di queste preposizioni non sono accettati oppure vengono considerati errori. Altri, invece, entrano a far parte della lingua. Vediamo qualche esempio:
  • l'espressione bistecca ai ferri è accettata, anche se sarebbe più corretto dire bistecca sui ferri;

  • l'espressione invio a mezzo di corriere è tollerata nel linguaggio commerciale, anche se sarebbe più corretto dire invio per mezzo di corriere;

  • l'espressione terreno a vendere, invece, è errore. La forma corretta, infatti, è terreno da vendere.


Conclusioni

Oggi abbiamo analizzato le preposizioni, una parte invariabile del discorso. Attorno ad esse, però, possono nascere numerosi dubbi che è bene tentare di chiarire consultando un dizionario. Questo ci aiuterà a esprimerci in modo più corretto ed efficace.



Letture consigliate

Ecco un post pubblicato sul blog Linkuaggio grazie al quale approfondire le questioni legate alle preposizioni proprie e improprie.


E voi, cosa ne pensate?

Ricorrete spesso alle preposizioni? E alle locuzioni prepositive?

3 commenti:

  1. Uso spesso le preposizioni per iniziare una storia, so che in questo modo l'incipit coinvolge meglio il lettore.

    Secondo me, però, "insieme con" è sbagliato: o diciamo "insieme a" oppure "con". Non trovi? O sono accettate entrambe?

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    Risposte
    1. L'espressione "insieme con" esiste e dal punto di vista teorico sarebbe la più corretta (a causa della derivazione latina dell'espressione stessa). In effetti nell'uso comune della lingua si preferisce usare "insieme a".

      Insomma, nessuna delle due è sbagliata. Comunque approfondirò l'argomento in un post successivo. Grazie per l'idea ;)

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    2. E meno male che ho studiato il latino :)
      Ottima l'idea del post di approfondimento.

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