Eccoci al penultimo
appuntamento con la Guida alla grammatica italiana di base. Nella
nostra carrellata, iniziata a gennaio, abbiamo affrontato vari temi.
Siamo partiti dalla fonologia,
passando per sostantivi
e verbi,
senza tralasciare pronomi,
aggettivi
e articoli.
E, dopo aver visto gli avverbi,
oggi è il turno delle preposizioni.
Le preposizioni, una definizione
Le preposizioni sono una
parte del discorso che serve a unire tra loro altre parole, indicando
il rapporto che le lega. Per questo, prese singolarmente, non hanno
un vero e proprio significato, ma svolgono una funzione molto
importante permettendoci di costruire i complementi indiretti.
Nella lingua italiana è
possibile far risalire le preposizioni a 2 categorie:
- Le preposizioni proprie (o semplici) che corrispondono a di, a, da, in, con, su, per, tra, fra. Queste svolgono sempre le funzioni di preposizioni e se sono sole o seguite da un articolo indeterminativo, restano sempre invariate (es. di qua, in un altro momento). Mentre, quando precedono un articolo determinativo, si fondono con esso dando vita alle preposizioni articolate (es. della città, nelle scarpe).
- Le preposizioni improprie, invece, sono parole che possono svolgere diverse funzioni. Possono corrispondere ad avverbi, aggettivi, preposizioni o participi. Le più comuni sono: dentro, fuori, sopra, sotto, dietro, lungo, verso, dopo, durante, oltre, eccetto, tranne, circa, come.
Esistono, poi, le
cosiddette locuzioni prepositive. Particolari
espressioni formate da un avverbio e una preposizione semplice che,
insieme, svolgono le stesse funzioni di una singola preposizione. Le
più comuni sono: vicino a, lontano da, prima
di, davanti a, invece di, insieme
con.
In alcuni casi esistono
locuzioni prepositive formate da più di due parole (di cui
almeno una preposizione). Le più comuni sono: per merito di,
a causa di, di là da, a favore di. È bene
ricordare, però, che questi costrutti particolari dal punto di vista
grammaticale possono essere analizzati parola per parola. (es. di
là da è formato da una preposizione, un avverbio e una
preposizione).
Le preposizioni, uso e significato
Le preposizioni
improprie, avendo origini di aggettivo o avverbio, hanno
solitamente un significato piuttosto circoscritto (es. sopra
significa più in alto).
Le preposizioni
proprie, invece, hanno un utilizzo e un valore più generico
che spesso le porta ad assumere significati differenti. Questo è
vero soprattutto per a, da e di. La prova di ciò
ci viene data dal dizionario che ci offre una panoramica della loro
evoluzione nel tempo.
Infatti, molti utilizzi
nuovi di queste preposizioni non sono accettati oppure vengono
considerati errori. Altri, invece, entrano a far parte della lingua.
Vediamo qualche esempio:
- l'espressione bistecca ai ferri è accettata, anche se sarebbe più corretto dire bistecca sui ferri;
- l'espressione invio a mezzo di corriere è tollerata nel linguaggio commerciale, anche se sarebbe più corretto dire invio per mezzo di corriere;
- l'espressione terreno a vendere, invece, è errore. La forma corretta, infatti, è terreno da vendere.
Conclusioni
Oggi abbiamo analizzato
le preposizioni, una parte invariabile del discorso. Attorno ad esse,
però, possono nascere numerosi dubbi che è bene tentare di
chiarire consultando un dizionario. Questo ci aiuterà a
esprimerci in modo più corretto ed efficace.
Letture consigliate
Ecco un post
pubblicato sul blog Linkuaggio grazie al quale approfondire le
questioni legate alle preposizioni proprie e improprie.
E voi, cosa ne pensate?
Ricorrete spesso alle
preposizioni? E alle locuzioni prepositive?
Uso spesso le preposizioni per iniziare una storia, so che in questo modo l'incipit coinvolge meglio il lettore.
RispondiEliminaSecondo me, però, "insieme con" è sbagliato: o diciamo "insieme a" oppure "con". Non trovi? O sono accettate entrambe?
L'espressione "insieme con" esiste e dal punto di vista teorico sarebbe la più corretta (a causa della derivazione latina dell'espressione stessa). In effetti nell'uso comune della lingua si preferisce usare "insieme a".
EliminaInsomma, nessuna delle due è sbagliata. Comunque approfondirò l'argomento in un post successivo. Grazie per l'idea ;)
E meno male che ho studiato il latino :)
EliminaOttima l'idea del post di approfondimento.