giovedì 30 maggio 2013

Perché un blog non funziona?

Ultimamente sto analizzando il percorso intrapreso in questi mesi da QuiCopy per capire come migliorare il progetto e dargli il giusto valore. Ed è durante queste riflessioni che ho iniziato a pensare quali possano essere le cause del fallimento di un blog. Perché, inutile negarlo, non tutti i progetti web funzionano ed è importante comprendere le ragioni per riuscire a superare la crisi.



Le 10 ragioni per cui un blog può non funzionare

Questi sono i motivi principali che credo concorrano al fallimento di un progetto web.

#1 – Assenza di un progetto

Anche un blog personale, nato dall'esigenza del suo autore di condividere idee e pensieri, dovrebbe muovere da un progetto ben definito. Questo ci permette di seguire delle direttrici precise, che possono aiutarci a comprendere meglio il nostro percorso. La sua mancanza ci rende più vulnerabili ed è probabile che la motivazione venga meno in breve tempo.

#2 – Frequenza di pubblicazione libera

Quando ho aperto QuiCopy mi è sembrato giusto dichiarare i miei intenti, anche in termini di pubblicazione. Questo mi ha obbligata a rispettare una frequenza giornaliera, che credevo fosse la più appropriata in funzione degli obiettivi che mi ero posta. Ad oggi posso dirmi soddisfatta di questa scelta. Infatti, stringere un patto con i miei lettori è servito da stimolo per andare avanti e per rispettare maggiormente chi dedica il suo tempo per leggermi.

#3 – Mancanza di interazione

Sapete cosa mi infastidisce di più quando leggo un blog? La totale assenza di interazione con i lettori. Questo è quello che accade quando il blogger tende a non dare risposta agli utenti nei commenti, oppure non si cura di assecondare le loro esigenze. Ecco, credo che un simile atteggiamento generi sfiducia nel lettore che, in breve tempo, potrebbe perdere l'interesse di seguirci.

#4 – Scelta degli argomenti approssimativa

Anche questo è un elemento vitale per i blogger. Scegliere gli argomenti non significa rispondere solo ai propri gusti, ma anche cercare di offrire agli utenti contenuti all'altezza delle loro aspettative. Un passaggio fondamentale per creare un legame forte con loro che, se sottovalutato, può essere causa di abbandono da parte del lettore.

#5 – Pubblicare solo per esserci

Mi è già capitato di dirlo altre volte. Sono convinta che il blogging debba muovere da un assunto di base: la necessità di comunicare. Per fare in modo che questo si concretizzi dovremmo avere sempre qualcosa di interessante da dire. Ecco perché sarebbe opportuno evitare tutte quelle pubblicazioni che nascono unicamente dalla necessità di essere presenti in rete. Non sapete quale argomento trattare o come affrontarlo? Evitate di scrivere. Così non abbasserete il livello qualitativo del vostro progetto e vi dimostrerete responsabili e attenti.

#6 – Scarsa attività social

È innegabile: i social sono un imprescindibile strumento di promozione e condivisione dei contenuti per il blogger. Non sfruttarli appieno significa perdere la possibilità di raggiungere i lettori. Attenzione, però. La nostra presenza sui social non deve mai essere autoreferenziale. Insomma, scegliamo il social media più adatto a noi, comprendiamone le dinamiche e utilizziamolo per creare legami e reti di conoscenze.

#7 – Contenuti poco interessanti

Non sempre è possibile pubblicare contenuti grandiosi. Due requisiti, però, che credo vadano sempre rispettati sono la qualità e l'utilità di ciò che immettiamo in rete. Anche quando trattiamo un tema evergreen o di attualità, è nostro compito fare in modo di rispettare il taglio editoriale del progetto e offrire delle informazioni che suscitino l'interesse del lettore.

#8 – Scarsa attenzione allo stile di scrittura

Per il blogger lo stile di scrittura è come un biglietto da visita: l'elemento che lo distingue dagli altri, rendendolo riconoscibile. Utilizzare uno stile impersonale o poco curato – ovvero attento alle regole grammaticali e lessicali – può infastidire il lettore. Una sorta di arma a doppio taglio, capace di decretare il nostro fallimento a causa dell'anonimato.

#9 – Mancanza di originalità

Noi blogger siamo individui davvero bizzarri. Spesso, infatti, consigliamo di leggere altri blog per trovare idee e spunti per i post. E c'è chi ci prende alla lettera, finendo per riempire la rete dei soliti contenuti. Ecco, se devo essere sincera, credo sia molto importante cercare di scegliere in autonomia i post da pubblicare: analizzare gli altri blog ci può essere utile, ma non dobbiamo concentrarci eccessivamente su di essi. Il rischio è quello di proporre articoli poco stimolanti, che non ci fanno emergere.

#10 – Blog poco usabile

Un blog non si regge solo sulla qualità dei contenuti o sulla personalità del blogger. Un ruolo fondamentale è giocato anche dalla sua usabilità, dalla facilità di navigazione. Renderla chiara e immediata è fondamentale. Non considerarla significa confondere il lettore che, spesso, deciderà di allontanarsi dal nostro sito perché non è in grado di reperire le informazioni che cerca.


Conclusioni

I motivi che possono decretare il fallimento di un progetto web possono essere diversi. Oggi ho voluto individuarne dieci, quelli che ho evinto dalla mia esperienza e dai quali cerco sempre di tenermi lontana. Sono certa che la lista potrebbe essere ampliata, magari proprio grazie al vostro aiuto. Perché, come abbiamo ripetuto più volte, un blog è un essere in divenire che deve sempre tendere al miglioramento.



Letture consigliate

Ecco un post di Ferruccio Gianola sugli errori più comuni in un blog. Voi in quali vi riconoscete? Prossimamente farò coming out e vi racconterò quali commetto su QuiCopy.


E voi, cosa ne pensate?

Quali sono, secondo voi, le ragioni per le quali un blog può fallire? Ne aggiungereste altre alla lista? Quali sono i vostri errori come blogger?

26 commenti:

  1. Bell'articolo. Condivido tutti i punti, intanto. Il 3 infastidisce anche me. Parecchie volte mi è capitato di intervenire in blog e il blogger non ha risposto, neanche dopo giorni. E là non sono più tornato.

    A questi punti aggiungo un tono eccessivamente polemico e saccente. Si vedono diversi blog che hanno ormai questo taglio: una continua polemica su tutto e tutti, un atteggiamento del blogger "so tutto io" e una mancanza di rispetto, alla fine, per le idee altrui.

    C'è poi chi scrive direttamente nell'editor di testo e si vede, perché commette errori di battitura che un qualsiasi programma di scrittura segnalerebbe. Quindi inserisco un nuovo punto: la mancanza di revisione.

    Mi viene in mente anche altro: la difficoltà nel commentare. Alcuni blog richiedono la registrazione al sito, altri invece hanno i commenti di Facebook e ultimamente di Google+. Non ne capisco proprio la logica e in quei blog io non commento mai.

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    1. Ti ringrazio :)

      Hai ragione, anche le tue aggiunte sono pertinenti. Soprattutto la prima che citi. Non potrei essere più d'accordo!

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    2. Sono pienamente d'accordo con te Daniele. Per la questione dei commenti con Google+, la risposta è presto detta: Google indicizza, Google comanda. Se un blog ha tanti commenti, utilizzando Google+ si acquistano più punti agli occhi di Big G.

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    3. Sì, ma i commenti devono restare interni al blog. Fanno parte del blog, non dei social network.

      Bisogna distinguere il blog - che è casa tua - dai social network - che sono degli avamposti, sono spazi comuni, sono piazze, sono sale da tè o comunque vuoi chiamarle in funzione di come e cosa stai promuovendo.

      Se io leggo un tuo post e voglio commentarlo, devo poterlo fare nel tuo blog, non altrove. Se mi accorgo che un blog usa commenti esterni, non commento e non frequento più quel blog. Ora, per esempio, ho cancellato il mio profilo FB, quindi in blog che usano i commenti di FB io non posso commentare.

      Commenti strutturati in questo modo danneggiano il blog, secondo me, perché non lasciano libertà al lettore, ma lo obbligano a usare una piattaforma esterna al blog per intervenire nella discussione.

      Sarò rigido quanto vuoi, ma a me piace essere libero. Non frequento luoghi, di alcun genere, dove ci sono imposizioni.

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  2. Ringrazio ancora una volta Twitter, in questo caso Riccardo Esposito, per la segnalazione di questo tuo blog, Cristina, che trovo davvero ben fatto, utile, interessante. Diverso da altri per la sua completezza e capacità di condivsione. Strade che sto cercando di mettere in pratica con il mio lavoro quotidiano. Complimenti per le rubriche e anche per il post di oggi. Per me e la mia inesauribile voglia di imparare e migliorare sono spunti preziosi. Grazie. Gloria

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    1. Ciao Gloria,
      benvenuta!

      Ti ringrazio per i complimenti. La voglia di imparare e crescere è fondamentale. Solo così possiamo migliorare.

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  3. Un articolo utile per una come me che è appena entrata nel mondo del blog, in modo tale da non cadere in simili errori.
    Sono qui per imparare e per migliorarmi.

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    1. Ciao Elisa,
      grazie anche a te :)

      È bello scoprire tante persone che vogliono migliorare. Anch'io cerco di farlo ogni giorno. Speriamo di riuscirci!

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  4. Aggiungerei un punto 11, Cristiana: la sfiga :D Contro la dea dallo sguardo telescopico nulla si può.

    Sciocchezze a parte, tutti punti sacrosanti. Avrei da obiettare solo sul punto 9. I blog privi di originalità molto seguiti proprio non mi pare che manchino.

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    1. Ciao Alessandro,
      anch'io ho riflettuto a lungo sul nono punto.

      In effetti di blog poco originali ce ne sono parecchi e molti di questi vantano un seguito piuttosto vasto. Che dire? Ho analizzato alcuni di questi e credo che il loro successo dipenda in larga misura da tutta una serie di strategie di comunicazione che colmano le lacune editoriali degli stessi.

      Diciamo che qui ho voluto esprimere una mia speranza: quella di trasformare la rete in un luogo libero di informazioni di qualità.

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    2. Hai ragione, è pieno di blog molto seguiti che pubblicano post non solo poco originali ma anche poco informativi. Chiediti però una cosa: chi li segue? E che cosa cercano alcuni utenti?

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    3. Certamente esistono differenti nicchie e target. Ed è indubbio che gli utenti cercano informazioni di diverso tipo.

      Tuttavia credo che, in questi casi, si tratti più che altro di una scelta editoriale del blogger. In fin dei conti, se ci pensiamo, siamo noi a stabilire il taglio e lo stile che intendiamo dare al nostro progetto in funzione del target che vogliamo raggiungere. Ecco, se volessimo potremmo perfino parlare di una scelta consapevole dell'autore.

      Non intendo criticare questo genere di blog, peraltro necessari, e io per prima tratto più volte argomenti evergreen scegliendo un approccio poco originale e più informativo.

      Ecco, forse dovremmo chiederci cosa intendiamo per originalità. Perché è innegabile che la maggior parte dei temi siano già stati trattati. E, se devo dire la mia, credo che l'originalità dipenda in larga misura dal punto di vista scelto dal blogger per affrontare un argomento.

      Ecco da dove nasce la mia idea in base alla quale QuiCopy sia tutto fuorché un progetto originale :)

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    4. Io parlavo proprio di blog scritti con poca cura, in senso generale.

      Sull'originalità hai ragione: dipende anche dal punto di vista del blogger. Non è detto, quindi, che post che trattano argomenti già trattati non siano comunque interessanti e utili.

      Anche io ho trattato spesso temi evergreen, ma ho cercato semrpe di dare un taglio personale al tutto.

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    5. Lo so che pure tu tratti temi evergreen, ma tu sei tu. Hai un tuo stile, che è riconoscibile, e costruisci ogni post sulle esigenze della tua nicchia. In questo sei molto bravo, lo sai come la penso.

      Credo che ognuno abbia un suo approccio. Il mio, per esempio, è impersonale e poco coinvolgente. Il risultato finale dipende da così tanti fattori che è difficile individuare un'unica causa.

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  5. Io ho dei dubbi riguardo al punto 3. Ricevo alcune visite, una ventina in media, ma pochi commenti. Eppure ogni volta che mi si commenta rispondo sempre tempestivamente e con cortesia. Ma...quando mi si commenta? :( Probabilmente non sono ancora in grado di formulare gli articoli in modo da invitare il lettore ad interagire.
    Poi però vedo dei blog che nonostante difettino in molti dei punti citati fanno molte visite e altrettante interazioni.

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    1. Ciao Roberto,
      quello dei commenti è un argomento piuttosto delicato di cui abbiamo discusso qualche tempo fa su QuiCopy. Considera che sono molti i fattori che inducono gli utenti a commentare: dalla profondità delle informazioni, alla loro struttura, senza dimenticare lo stile, il grado di coinvolgimento e l'interesse circa l'argomento trattato.

      Ed è vero che esistono blog carenti sotto molti dei punti che ho elencato che, però, ricevono visite e commenti. Purtroppo non sempre esiste una strada per il successo. L'importante è darsi degli obiettivi e cercare di raggiungerli, un passo alla volta.

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  6. Ecco, piano piano arrivo anche io. Argomento spinoso e dolente questo. Grazie al cielo c'è sempre da imparare, crescere e migliorare. Io litigo spesso con il punto #2, ma mi prometto ogni giorno di fare pace, e sono certa che ce la posso fare! Grazie mille Cristiana, leggerti è sempre così illuminante!

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    1. Ciao Silvia,
      ben arrivata!

      Io credo che Come stil vuole sia un gran bel progetto: c'è la struttura, l'idea e pure la qualità dei contenuti. Sono sicura che i risultati stiano già arrivando. Quindi, fossi in te, non mi preoccuperei troppo per la frequenza di pubblicazione. I tuoi post sono sempre ben curati, approfonditi e strutturati. Tranquilla, ce la puoi fare. Anzi, già mi pare tu ci stia riuscendo ;)

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  7. Post interessante. In alcuni errori, purtroppo, mi ritrovo...

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    1. Comprendere i propri errori è un passaggio importante. Significa acquisire consapevolezza che è l'elemento da cui partire per migliorare.

      Ti ripeto: se avessi bisogno puoi contare su di me. Vediamo cosa si può fare per il tuo blog. Che ne dici? :)

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    2. Colgo la proposta al volo: che ne dici dei blog che pubblicano racconti? Li leggi volentieri o li eviti?

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    3. Dipende. Provo a spiegarmi.

      A mio avviso alla base del blog dovrebbe esserci un progetto preciso, in termini di piano editoriale per esempio.

      Darsi un obiettivo e individuare i temi che si vogliono trattare sono i primi passi da compiere, secondo me.

      Tornando alla tua domanda, non disdegno assolutamente i blog che pubblicano racconti. Credo, però, sia necessario anche offrire altro al lettore. Variare i contenuti, in termini di tipologia e argomenti.

      Prova a pensare a cosa vuoi dal tuo blog, ai temi di cui vorresti parlare. Una volta capito questo, decidi come procedere per concretizzare le idee.

      Spero di aver risposto alla tua domanda :)

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    4. Grazie. Hai risposto perfettamente alla domanda, confermando un dubbio che avevo già.

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  8. A me capitano stasera cose da pazzi, seleziono il blog, seleziono l'email che devo inviare. Non riesco a scrivere nome e cognome, non riesco a scrivere fidelesvincenzo@yahoo.it che è poi la mia e mail. Questa è la prima volta dopo decine di migliaia di volte. Ma perché.
    Come devo fare per evitare questi guai?

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