Il
protagonista dell'intervista di oggi è, finalmente, un uomo:
Maurizio Brandolini, grafico e web designer presso la web agency Tre W.
Quella con Mauri è una chiacchierata stimolante, che trasmette tutto
l'entusiasmo di questo giovane professionista. Ecco la sua
presentazione:
“Ciao
sono Maurizio, 26 anni, un sorridente scenografo del web. Lavoro nel
campo della grafica e del web design dal 2008. Dal 2010 faccio parte
della web agency Tre
W
ad Orbassano (TO). Amo tutto ciò che è grafico, la creatività, la
nascita di un progetto, la prima bozza su carta, il risultato
finale”.
Se
volete conoscere meglio Maurizio potete visitare il sito della sua
web agency Tre W, oppure vi
basterà seguirlo sui social: Twitter,
Linkedin,
Pinterest: mauxweb,
Google
Plus, Instagram: mauxweb.
Conosciamo
meglio Maurizio...
Nome
Maurizio
ma basta Mauri
Età
26
Dove
abiti
Torino
Dove
vorresti vivere
Amo
la mia città e mi piace viverci. Torino ha un fascino particolare:
solo chi si ferma per un po’ di tempo riesce a cogliere il suo
carattere discreto ma al tempo stesso estroverso.
Professione
Grafico
/ Web Designer
3
aggettivi per descrivere il tuo lavoro
Stimolante,
originale, fantasioso.
3
aggettivi per descrivere la tua personalità
Mi
definisco un tranquillo inguaribile ottimista (con 2 virgole ecco i 3
aggettivi).
3
qualità che vorresti possedere
Mi
piacerebbe saper disegnare bene a mano libera, aver più costanza
(soprattutto a livello sportivo) e a volte la faccia tosta.
3
difetti che possiedi e che non vorresti
A
primo impatto sono un po’ timido, mi faccio scivolare addosso
troppe cose e a volte procrastino eccessivamente.
La
top 5 delle tue passioni
A
ben vedere sono uno di quei pochi
fortunati che possono coniugare la passione con il lavoro, quindi
direi al primo posto tutto il mondo della grafica e del web: adoro la
comunicazione per immagini, perdermi nelle ispirazioni visuali,
soffermarmi su dettagli semplici ma efficaci, e più in generale
osservare tendenze e comportamenti on-line. Altre passioni: andare in
bici, snowboard(are), cucinare e partecipare ad esperienze
conviviali.
La
top 5 dei valori in cui credi
Autenticità
nella propria vita e nei rapporti tra persone, senza maschere e senza
seguire falsi miti; tutto viene poi di conseguenza: fedeltà,
fiducia, rispetto e voglia di vivere!
La
top 5 delle tue paure
Non
ho delle vere e proprie paure se non quella delle giostre “in cui
giri veloce e vai a testa in giù”
I
tuoi obiettivi (personali e professionali)
A
livello personale vorrei crearmi una famiglia che possa vivere
dignitosamente con il giusto, senza affanni né lussi.
A
livello professionale vorrei aumentare le competenze nel mio settore
fino a diventare un punto di riferimento nel mio campo, vorrei
lanciare progetti e avere collaborazioni a livello nazionale.
I
tuoi sogni (personali e professionali)
Il
sogno più grande lo coltivavo da piccolo: volevo fare il doppiatore
di cartoni animati.
A
livello lavorativo mi piacerebbe che la mia web agency si ingrandisca
fino ad aprire delle sedi all’estero.
Cosa
stai facendo per realizzarli?
Il
doppiatore è un qualcosa che ho lasciato nel cassetto, ma non si sa
mai.
Per
l’evoluzione dell’agenzia cerco di imparare, imparare, imparare.
Ok,
ora che abbiamo rotto il ghiaccio, parlaci di te e della tua
professione.
Ti
sei definito un grafico/web designer, descrivici in modo chiaro e
semplice che cosa significa.
Mio
padre è appena passato dal “lavora col computer” al “fa i siti
internet” (con la seconda e rigorosamente accentata) –
espressione che coglie in pieno la mia professione ma semplifica
(forse troppo) quello che faccio. Ufficialmente mi occupo di identità
visuale off-line (loghi, brochure, volantini ecc.) e on-line
(infografiche, personalizzazione pagine social network, ecc.), della
parte estetica (layout, interfacce, ecc.) e della trasposizione in
codice dei siti internet. In pratica, in collaborazione con le mie
socie, accompagno il cliente dal primissimo colloquio alla messa
on-line del sito.
Ti
ricordi quando hai scelto di fare questo mestiere?
Yes!
Anno 2008. La scelta è partita da un caso fortuito. Faccio un breve
flashback.
Al
momento del tirocinio universitario, dopo aver espresso la mia
preferenza verso un’agenzia di montaggio video, mi ritrovai (per
disguidi vari) a dover accettare un tirocinio presso una grossa
agenzia web in qualità di grafico. Da un giorno all’altro mi
trovai dall’apprendimento dell’HTML e di Gimp alla realizzazione
di banner e grafiche per aziende nazionali. Non fu facile, ma
l’esperienza mi insegnò tantissimo sia dal punto di vista
lavorativo che di competenze (cercai di apprendere il più possibile
dai grafici “senior”). Fu la vera e propria scintilla che mi fece
capire quale sarebbe stato il mio futuro!
Cosa
ti ha spinto a farlo?
Il
mio è un mestiere ricco di soddisfazioni, mai monotono e sempre
pieno di spunti che mettono in moto la fantasia, la creatività e che
ti fa conoscere realtà aziendali delle più disparate. Da un certo
punto di vista è un lavoro che accomuna una serie di professioni:
possiamo essere paragonati a scenografi, pittori, designer,
architetti e a volte motivatori e psicologi.
Quali
requisiti sono necessari per fare il grafico/web designer?
Il
primo requisito è di sicuro la voglia di imparare. Il mondo del web
si evolve in maniera frenetica e per non rimanere indietro bisogna
sempre essere aggiornati: una buona conoscenza a livello generale
della comunicazione on-line è importantissima. Allo stesso livello è
necessaria un’ottima predisposizione alla comprensione e
interpretazione del messaggio/prodotto che il cliente vuole
comunicare/promuovere.
Andando
nello specifico naturalmente non devono mancare le nozioni della
progettazione visuale, una buona conoscenza dei software di grafica e
dei linguaggi di programmazione, e l’applicazione dei principi di
usabilità, accessibilità e architettura delle informazioni.
Come
fai capire ai clienti di cosa ti occupi?
Finché
parlo di grafica e siti internet va abbastanza bene, sono due cose
che sono entrate (finalmente!) nell’immaginario collettivo. La
difficoltà arriva nel momento in cui il mio lavoro o non viene
compreso o viene sottovalutato: è quello il momento in cui bisogna
essere il più possibile trasparenti con il cliente, cercando di
renderlo partecipe durante tutte le fasi del lavoro.
Qual
è il progetto a cui hai lavorato che più ti rappresenta?
Un
creatore è fiero di tutte le sue creazioni: dalla prima, realizzata
con scarse competenze, all’ultima, frutto di anni di passione e
studio.
Se
proprio devo scegliere un lavoro che ultimamente mi ha gratificato,
scelgo la realizzazione del logo Cowinning- progetto collaborativo di cui sono orgoglioso di far parte. Il
logo, realizzato in una fase beta del progetto, è il risultato di un
brainstorming di 12 teste pensanti che (per fortuna) sono rimaste
soddisfatte e si sono subito affezionate al “sorrisone verde”.
C'è
stato un insuccesso che ti ha insegnato qualcosa? Ce lo racconti?
Credo
fermamente nella costruzione di un rapporto di fiducia e rispetto
reciproco tra il cliente e l’azienda, a prescindere da questioni
tecniche o di risultati. Nel momento in cui il rapporto di fiducia si
spezza (per colpa dell’azienda o del cliente) si perde entrambi,
come in un matrimonio che non va a buon fine. Da quelle difficoltà
bisogna ripartire per non incorrere più negli stessi errori.
Ed
il successo che più ti ha gratificato?
Essere
passato da dipendente a socio della mia azienda mi dà responsabilità
ma mi stimola e gratifica molto.
In
generale è sempre un bel momento quando un progetto partito da un
mio schizzo con carta e penna va on-line.
Hai
fatto tutto da solo o sei stato aiutato da qualcuno?
Sono
molto autodidatta ma cerco di assorbire sempre e costantemente tutti
gli input che ricevo sia con il contatto diretto con professionisti
del mio campo, sia on-line con blog di settore e social network.
Come
organizzi il tuo lavoro?
Sono
abbastanza smemorato: app e servizi cloud sono i miei compagni
inseparabili. Prendo nota di tutti gli appuntamenti e “things to
do”, cercando di dividere i miei compiti in base al cliente e alle
tempistiche.
Raccontaci
la tua giornata lavorativa tipo.
Non
ho una giornata lavorativa standard (per fortuna!). Lavoro
indistintamente tra casa e ufficio in orari ordinari e straordinari.
Cerco di dividere il mio tempo tra appuntamenti con clienti, riunioni
aziendali di coordinamento, formazione personale, lavoro effettivo
per siti e clienti e qualche “giro” sui social network.
Come
riesci ad ottenere nuovi incarichi?
A
livello aziendale pubblicizziamo prettamente on-line i nostri
servizi, sia attraverso sito e campagne pay per click/newsletter, sia
cercando di produrre contenuti attraverso il blog, cercando di
aumentare l’autorevolezza della nostra voce, sia costruendo
rapporti attraverso i social media e l’organizzazione di eventi sul
territorio.
La
formula per il successo l'hai già scoperta? Hai voglia di
condividerla con noi?
Che
domandona! Direi il giusto mix tra il rimboccarsi le maniche e la
passione nel proprio campo.
Quali
suggerimenti ti sentiresti di dare ad un grafico / web designer alle
prime armi?
Mi
viene difficile dispensare consigli poiché non mi sento “arrivato”,
ma ci provo.
Come
dicevo più su, innanzitutto aver voglia di imparare, sperimentare e
non darsi mai per vinti alle prime difficoltà. Soddisfatte queste
caratteristiche, suggerirei la creazione di un proprio sito per
mettere in mostra le proprie creazioni, iniziare ad avere un proprio
stile, informarsi e seguire le tendenze del web e con l’intuizione
giusta cercare di specializzarsi in un preciso settore, magari
lanciando qualche iniziativa personale o in collaborazione con altri
colleghi (l’unione fa la forza sempre!).
Sei
stato scelto come protagonista delle interviste di QuiCopy perché
ritenuto membro autorevole della comunicazione sul web. Cosa pensi di
questo blog e perché hai deciso di fare questa chiacchierata?
Innanzitutto
ti ringrazio per la parola “autorevole”che m’inorgoglisce e
lusinga al tempo stesso. La prima cosa che ho pensato quando mi hai
contattato con questa idea è stata: “Sarà proprio sicura che
vuole intervistare me?!”. Non sono un vero e proprio creatore di
contenuti, mi reputo piuttosto un tecnico che lavora dietro le
quinte. Questa chiacchierata poteva essere però un’opportunità
per comunicare quanto il lavoro nel campo del design, purtroppo al
terzo posto nella lotta costante alla ricerca del “king” del web
insieme a content e audience, possa essere divertente e stimolante.
E
poi tu sei un vulcano di contenuti e anche un occhio miope e non
attento noterebbe l’organizzazione, la passione e tutto il lavoro
che metti dentro ai tuoi post. Chapeau!
Mi
presento: sono il marketing manager di un'azienda che si occupa di
telecomunicazioni, piacere! Quali pensi che siano le strategie di
comunicazione sul web irrinunciabili per un'impresa?
Buongiorno
signor marketing manager! Almeno per la partenza siamo sulla buona
strada. Ha citato la parolina magica: strategia, elemento
imprescindibile di qualsiasi azione di marketing on-line e off-line.
Uso una metafora. Partiamo da una villa. Il sito web è la porta
attraverso cui le persone entrano per visitare l’interno, il blog è
l’invito del padrone di casa a sedersi a tavolino per una
chiacchierata, i social sono la strada di passaggio davanti alla
casa, il seo è quanto sia visibile l’abitazione guardandola da
lontano, newsletter, immagine coordinata e pay per click sono gli
inviti per entrare. Su cosa puntiamo? Individuiamo il messaggio
(perché le persone devono visitare questa villa?), gli obiettivi (le
persone che entrano in contatto con questa casa cosa devono fare?),
il target (chi deve entrare?) e gli argomenti da trattare (cosa trovo
all’interno?) e poi puntiamo su di una strategia che preveda
arredamento, tono di voce del proprietario, esposizione e vendita del
contenuto, ecc.
Quale
pensi sarà il futuro della comunicazione online?
A
dire la verità fare una previsione sul futuro è molto difficile: i
dispositivi per la fruizione del mezzo internet cambiano e si
evolvono continuamente e la nascita di nuovi social e sistemi di
comunicazione ribaltano costantemente il modo di “abitare” la
rete (cit.) Azzardo uno scenario in cui i siti non saranno più il
perno su cui si regge internet, a favore di piattaforme integrate in
dispositivi sempre più semplici da usare e limitate a singole
operazioni.
Quale
posto troveranno i freelance in questo scenario futuristico?
I
freelance saranno il motore del cambiamento. La flessibilità e la
voglia di dimostrare le proprie capacità saranno fondamentali per la
nascita di novità dal basso (lo so va tanto di moda
quest’espressione
).
Un'ultima
domanda: che cos'è per te la felicità?
Riuscire
a sorridere anche nei momenti bui, ricordandosi sempre di quanto sia
bella la vita. Alèèè!
L'intervista
è finita! Grazie mille per il tuo contributo. Fare la tua conoscenza
è stato davvero piacevole ed il tuo contributo sarà utile ai
lettori di QuiCopy. Ora che ti conosciamo, ti terremo d'occhio! A
presto.
Letture consigliate
Per
chi se lo fosse perso, ecco un interessantissimo post
di Maurizio che dal blog della sua web agency, Tre W, ci parla del
futuro della lettura. Un articolo davvero stimolante che avevo già
avuto modo di segnalare in occasione della rassegna stampa domenicale
di QuiCopy. Imperdibile!
E voi, cosa ne pensate?
Conoscevate
Maurizio? Cosa pensate della sua risposta agli insuccessi del
mestiere? E cosa ne pensate della metafora della villa?
Conosco il suo sito, l'ho visitato qualche volta. E sono d'accordo sulla metafora della villa: un sito per me è sempre stato come una casa, da costruire con solide basi, da tenere in ordine, da gestire per renderlo sempre abitabile.
RispondiEliminaVero, poi questa metafora si addice pure al tuo post di oggi ;)
EliminaSe un progetto web è come una casa, l'importante è che ci rappresenti.