lunedì 6 maggio 2013

Quattro Chiacchiere con... Maurizio Brandolini

Il protagonista dell'intervista di oggi è, finalmente, un uomo: Maurizio Brandolini, grafico e web designer presso la web agency Tre W. Quella con Mauri è una chiacchierata stimolante, che trasmette tutto l'entusiasmo di questo giovane professionista. Ecco la sua presentazione:

Ciao sono Maurizio, 26 anni, un sorridente scenografo del web. Lavoro nel campo della grafica e del web design dal 2008. Dal 2010 faccio parte della web agency Tre W ad Orbassano (TO). Amo tutto ciò che è grafico, la creatività, la nascita di un progetto, la prima bozza su carta, il risultato finale”.

Se volete conoscere meglio Maurizio potete visitare il sito della sua web agency Tre W, oppure vi basterà seguirlo sui social: Twitter, Linkedin, Pinterest: mauxweb, Google Plus, Instagram: mauxweb.


Conosciamo meglio Maurizio...



Nome
Maurizio ma basta Mauri

Età
26

Dove abiti
Torino

Dove vorresti vivere
Amo la mia città e mi piace viverci. Torino ha un fascino particolare: solo chi si ferma per un po’ di tempo riesce a cogliere il suo carattere discreto ma al tempo stesso estroverso.

Professione
Grafico / Web Designer

3 aggettivi per descrivere il tuo lavoro
Stimolante, originale, fantasioso.

3 aggettivi per descrivere la tua personalità
Mi definisco un tranquillo inguaribile ottimista (con 2 virgole ecco i 3 aggettivi).

3 qualità che vorresti possedere
Mi piacerebbe saper disegnare bene a mano libera, aver più costanza (soprattutto a livello sportivo) e a volte la faccia tosta.

3 difetti che possiedi e che non vorresti
A primo impatto sono un po’ timido, mi faccio scivolare addosso troppe cose e a volte procrastino eccessivamente.

La top 5 delle tue passioni
A ben vedere sono uno di quei pochi fortunati che possono coniugare la passione con il lavoro, quindi direi al primo posto tutto il mondo della grafica e del web: adoro la comunicazione per immagini, perdermi nelle ispirazioni visuali, soffermarmi su dettagli semplici ma efficaci, e più in generale osservare tendenze e comportamenti on-line. Altre passioni: andare in bici, snowboard(are), cucinare e partecipare ad esperienze conviviali.

La top 5 dei valori in cui credi
Autenticità nella propria vita e nei rapporti tra persone, senza maschere e senza seguire falsi miti; tutto viene poi di conseguenza: fedeltà, fiducia, rispetto e voglia di vivere!

La top 5 delle tue paure
Non ho delle vere e proprie paure se non quella delle giostre “in cui giri veloce e vai a testa in giù”

I tuoi obiettivi (personali e professionali)
A livello personale vorrei crearmi una famiglia che possa vivere dignitosamente con il giusto, senza affanni né lussi.
A livello professionale vorrei aumentare le competenze nel mio settore fino a diventare un punto di riferimento nel mio campo, vorrei lanciare progetti e avere collaborazioni a livello nazionale.

I tuoi sogni (personali e professionali)
Il sogno più grande lo coltivavo da piccolo: volevo fare il doppiatore di cartoni animati.
A livello lavorativo mi piacerebbe che la mia web agency si ingrandisca fino ad aprire delle sedi all’estero.

Cosa stai facendo per realizzarli?
Il doppiatore è un qualcosa che ho lasciato nel cassetto, ma non si sa mai.
Per l’evoluzione dell’agenzia cerco di imparare, imparare, imparare.

Ok, ora che abbiamo rotto il ghiaccio, parlaci di te e della tua professione.
Ti sei definito un grafico/web designer, descrivici in modo chiaro e semplice che cosa significa.
Mio padre è appena passato dal “lavora col computer” al “fa i siti internet” (con la seconda e rigorosamente accentata) – espressione che coglie in pieno la mia professione ma semplifica (forse troppo) quello che faccio. Ufficialmente mi occupo di identità visuale off-line (loghi, brochure, volantini ecc.) e on-line (infografiche, personalizzazione pagine social network, ecc.), della parte estetica (layout, interfacce, ecc.) e della trasposizione in codice dei siti internet. In pratica, in collaborazione con le mie socie, accompagno il cliente dal primissimo colloquio alla messa on-line del sito.

Ti ricordi quando hai scelto di fare questo mestiere?
Yes! Anno 2008. La scelta è partita da un caso fortuito. Faccio un breve flashback.
Al momento del tirocinio universitario, dopo aver espresso la mia preferenza verso un’agenzia di montaggio video, mi ritrovai (per disguidi vari) a dover accettare un tirocinio presso una grossa agenzia web in qualità di grafico. Da un giorno all’altro mi trovai dall’apprendimento dell’HTML e di Gimp alla realizzazione di banner e grafiche per aziende nazionali. Non fu facile, ma l’esperienza mi insegnò tantissimo sia dal punto di vista lavorativo che di competenze (cercai di apprendere il più possibile dai grafici “senior”). Fu la vera e propria scintilla che mi fece capire quale sarebbe stato il mio futuro!

Cosa ti ha spinto a farlo?
Il mio è un mestiere ricco di soddisfazioni, mai monotono e sempre pieno di spunti che mettono in moto la fantasia, la creatività e che ti fa conoscere realtà aziendali delle più disparate. Da un certo punto di vista è un lavoro che accomuna una serie di professioni: possiamo essere paragonati a scenografi, pittori, designer, architetti e a volte motivatori e psicologi.

Quali requisiti sono necessari per fare il grafico/web designer?
Il primo requisito è di sicuro la voglia di imparare. Il mondo del web si evolve in maniera frenetica e per non rimanere indietro bisogna sempre essere aggiornati: una buona conoscenza a livello generale della comunicazione on-line è importantissima. Allo stesso livello è necessaria un’ottima predisposizione alla comprensione e interpretazione del messaggio/prodotto che il cliente vuole comunicare/promuovere.
Andando nello specifico naturalmente non devono mancare le nozioni della progettazione visuale, una buona conoscenza dei software di grafica e dei linguaggi di programmazione, e l’applicazione dei principi di usabilità, accessibilità e architettura delle informazioni.

Come fai capire ai clienti di cosa ti occupi?
Finché parlo di grafica e siti internet va abbastanza bene, sono due cose che sono entrate (finalmente!) nell’immaginario collettivo. La difficoltà arriva nel momento in cui il mio lavoro o non viene compreso o viene sottovalutato: è quello il momento in cui bisogna essere il più possibile trasparenti con il cliente, cercando di renderlo partecipe durante tutte le fasi del lavoro.

Qual è il progetto a cui hai lavorato che più ti rappresenta?
Un creatore è fiero di tutte le sue creazioni: dalla prima, realizzata con scarse competenze, all’ultima, frutto di anni di passione e studio.
Se proprio devo scegliere un lavoro che ultimamente mi ha gratificato, scelgo la realizzazione del logo Cowinning- progetto collaborativo di cui sono orgoglioso di far parte. Il logo, realizzato in una fase beta del progetto, è il risultato di un brainstorming di 12 teste pensanti che (per fortuna) sono rimaste soddisfatte e si sono subito affezionate al “sorrisone verde”.

C'è stato un insuccesso che ti ha insegnato qualcosa? Ce lo racconti?
Credo fermamente nella costruzione di un rapporto di fiducia e rispetto reciproco tra il cliente e l’azienda, a prescindere da questioni tecniche o di risultati. Nel momento in cui il rapporto di fiducia si spezza (per colpa dell’azienda o del cliente) si perde entrambi, come in un matrimonio che non va a buon fine. Da quelle difficoltà bisogna ripartire per non incorrere più negli stessi errori.

Ed il successo che più ti ha gratificato?
Essere passato da dipendente a socio della mia azienda mi dà responsabilità ma mi stimola e gratifica molto.
In generale è sempre un bel momento quando un progetto partito da un mio schizzo con carta e penna va on-line.

Hai fatto tutto da solo o sei stato aiutato da qualcuno?
Sono molto autodidatta ma cerco di assorbire sempre e costantemente tutti gli input che ricevo sia con il contatto diretto con professionisti del mio campo, sia on-line con blog di settore e social network.

Come organizzi il tuo lavoro?
Sono abbastanza smemorato: app e servizi cloud sono i miei compagni inseparabili. Prendo nota di tutti gli appuntamenti e “things to do”, cercando di dividere i miei compiti in base al cliente e alle tempistiche.

Raccontaci la tua giornata lavorativa tipo.
Non ho una giornata lavorativa standard (per fortuna!). Lavoro indistintamente tra casa e ufficio in orari ordinari e straordinari. Cerco di dividere il mio tempo tra appuntamenti con clienti, riunioni aziendali di coordinamento, formazione personale, lavoro effettivo per siti e clienti e qualche “giro” sui social network.

Come riesci ad ottenere nuovi incarichi?
A livello aziendale pubblicizziamo prettamente on-line i nostri servizi, sia attraverso sito e campagne pay per click/newsletter, sia cercando di produrre contenuti attraverso il blog, cercando di aumentare l’autorevolezza della nostra voce, sia costruendo rapporti attraverso i social media e l’organizzazione di eventi sul territorio.

La formula per il successo l'hai già scoperta? Hai voglia di condividerla con noi?
Che domandona! Direi il giusto mix tra il rimboccarsi le maniche e la passione nel proprio campo.

Quali suggerimenti ti sentiresti di dare ad un grafico / web designer alle prime armi?
Mi viene difficile dispensare consigli poiché non mi sento “arrivato”, ma ci provo.
Come dicevo più su, innanzitutto aver voglia di imparare, sperimentare e non darsi mai per vinti alle prime difficoltà. Soddisfatte queste caratteristiche, suggerirei la creazione di un proprio sito per mettere in mostra le proprie creazioni, iniziare ad avere un proprio stile, informarsi e seguire le tendenze del web e con l’intuizione giusta cercare di specializzarsi in un preciso settore, magari lanciando qualche iniziativa personale o in collaborazione con altri colleghi (l’unione fa la forza sempre!).

Sei stato scelto come protagonista delle interviste di QuiCopy perché ritenuto membro autorevole della comunicazione sul web. Cosa pensi di questo blog e perché hai deciso di fare questa chiacchierata?
Innanzitutto ti ringrazio per la parola “autorevole”che m’inorgoglisce e lusinga al tempo stesso. La prima cosa che ho pensato quando mi hai contattato con questa idea è stata: “Sarà proprio sicura che vuole intervistare me?!”. Non sono un vero e proprio creatore di contenuti, mi reputo piuttosto un tecnico che lavora dietro le quinte. Questa chiacchierata poteva essere però un’opportunità per comunicare quanto il lavoro nel campo del design, purtroppo al terzo posto nella lotta costante alla ricerca del “king” del web insieme a content e audience, possa essere divertente e stimolante.
E poi tu sei un vulcano di contenuti e anche un occhio miope e non attento noterebbe l’organizzazione, la passione e tutto il lavoro che metti dentro ai tuoi post. Chapeau!

Mi presento: sono il marketing manager di un'azienda che si occupa di telecomunicazioni, piacere! Quali pensi che siano le strategie di comunicazione sul web irrinunciabili per un'impresa?
Buongiorno signor marketing manager! Almeno per la partenza siamo sulla buona strada. Ha citato la parolina magica: strategia, elemento imprescindibile di qualsiasi azione di marketing on-line e off-line. Uso una metafora. Partiamo da una villa. Il sito web è la porta attraverso cui le persone entrano per visitare l’interno, il blog è l’invito del padrone di casa a sedersi a tavolino per una chiacchierata, i social sono la strada di passaggio davanti alla casa, il seo è quanto sia visibile l’abitazione guardandola da lontano, newsletter, immagine coordinata e pay per click sono gli inviti per entrare. Su cosa puntiamo? Individuiamo il messaggio (perché le persone devono visitare questa villa?), gli obiettivi (le persone che entrano in contatto con questa casa cosa devono fare?), il target (chi deve entrare?) e gli argomenti da trattare (cosa trovo all’interno?) e poi puntiamo su di una strategia che preveda arredamento, tono di voce del proprietario, esposizione e vendita del contenuto, ecc.

Quale pensi sarà il futuro della comunicazione online?
A dire la verità fare una previsione sul futuro è molto difficile: i dispositivi per la fruizione del mezzo internet cambiano e si evolvono continuamente e la nascita di nuovi social e sistemi di comunicazione ribaltano costantemente il modo di “abitare” la rete (cit.) Azzardo uno scenario in cui i siti non saranno più il perno su cui si regge internet, a favore di piattaforme integrate in dispositivi sempre più semplici da usare e limitate a singole operazioni.

Quale posto troveranno i freelance in questo scenario futuristico?
I freelance saranno il motore del cambiamento. La flessibilità e la voglia di dimostrare le proprie capacità saranno fondamentali per la nascita di novità dal basso (lo so va tanto di moda quest’espressione ).

Un'ultima domanda: che cos'è per te la felicità?
Riuscire a sorridere anche nei momenti bui, ricordandosi sempre di quanto sia bella la vita. Alèèè!

L'intervista è finita! Grazie mille per il tuo contributo. Fare la tua conoscenza è stato davvero piacevole ed il tuo contributo sarà utile ai lettori di QuiCopy. Ora che ti conosciamo, ti terremo d'occhio! A presto.



Letture consigliate

Per chi se lo fosse perso, ecco un interessantissimo post di Maurizio che dal blog della sua web agency, Tre W, ci parla del futuro della lettura. Un articolo davvero stimolante che avevo già avuto modo di segnalare in occasione della rassegna stampa domenicale di QuiCopy. Imperdibile!


E voi, cosa ne pensate?

Conoscevate Maurizio? Cosa pensate della sua risposta agli insuccessi del mestiere? E cosa ne pensate della metafora della villa?

2 commenti:

  1. Conosco il suo sito, l'ho visitato qualche volta. E sono d'accordo sulla metafora della villa: un sito per me è sempre stato come una casa, da costruire con solide basi, da tenere in ordine, da gestire per renderlo sempre abitabile.

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    Risposte
    1. Vero, poi questa metafora si addice pure al tuo post di oggi ;)

      Se un progetto web è come una casa, l'importante è che ci rappresenti.

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