Oggi
siamo in compagnia di un'amica molto attiva e conosciuta sul web:
Rachele Muzio, curatrice di progetti online per Università ed
Enti di ricerca. Per conoscerla meglio riporto qui la presentazione
che potete leggere in versione integrale sul suo blog, Web
per signore.
“Tessitrice
di parole con il pallino di farne una professione fin dai tempi delle
elementari. Lavoro come webmistress su progetti online legati alle
donne, all’editoria e alla formazione imbastendo pixel su pixel di
contenuti. Passo il tempo a scervellarmi su come organizzare i
contenuti in modo da renderli facilmente accessibili, a sperimentare
nuove possibilità di far circolare le informazioni, di creare e
mantenere cooperazioni e di dar voce alle donne [...]”.
Come
già anticipato, potete incontrare Rachele su Web
per signore, ma anche sui social. La trovate su Twitter,
Facebook, Google
Plus e LinkedIn.
Ora
lasciamo che Rachele risponda alle nostre domande...
Nome
Rachele
Muzio
Età
36
Dove
abiti
In
un paesino dalle parti di Viterbo.
Dove
vorresti vivere
Esattamente
dove vivo. Sono nata e cresciuta a Roma, la fuga dalla città è
stata finemente architettata.
Professione
Curatrice
di progetti online per università ed enti di ricerca.
3
aggettivi per descrivere il tuo lavoro
Poliedrico,
impegnativo, discontinuo.
3
aggettivi per descrivere la tua personalità
Sovversiva,
ottimista, generosa. Un amico aggiungerebbe rassicurante.
3
qualità che vorresti possedere
Il
dono dell'ubiquità per passare più tempo con le persone che amo, la
pazienza di imparare anziché agire d'istinto ed essere (un po') più
prudente.
3
difetti che possiedi e che non vorresti
La
vita è una sola e mi godo quello possiedo difetti compresi.
La
top 5 delle tue passioni
Leggere
e scrivere sono così scontate che le tralascio quindi direi:
- Le gite nel fine settimana con la mia famiglia
- Giocare con mio figlio
- I pranzi con gli amici
- Le vacanze al mare o in giro per il mondo
- Twitter (la mia fonte di formazione continua)
La
top 5 dei valori in cui credi
Libertà,
Famiglia, Rispetto, Collaborazione, Condivisione
La
top 5 delle tue paure
L'unica
paura che ho è quella innominabile di ogni madre.
I
tuoi obiettivi (personali e professionali)
Hai
presente gli sport estremi? Ecco, quello è il mio modo di vivere
quindi sposto di continuo un passo più in là i miei obiettivi. Dopo
aver (ri)trovato l'amore della mia vita e la nascita di Diego è
difficile volere di più a livello personale. Professionalmente mi
piacerebbe lavorare nella redazione di Wired per rispostare l'asse ai
(bei) tempi di Riccardo Luna.
I
tuoi sogni (personali e professionali)
Il
sogno personale è un casale in campagna con grandi vetrate, quello
professionale è occuparmi delle strategie digitali di un'impresa
innovativa.
Cosa
stai facendo per realizzarli?
Il
casale non è poi così irraggiungibile, abbiamo pagato un terzo del
nostro mutuo e tra qualche anno potremo cominciare a guardarci
intorno. Il lavoro che sognavo invece l'ho iniziato di recente. Sono
una donna audace e quindi fortunata. O il contrario se preferisci.
Ok,
ora che abbiamo rotto il ghiaccio, parlaci di te e della tua
professione.
Ti
sei definita una curatrice progetti online per università ed enti di
ricerca, descrivici in modo chiaro e semplice che cosa significa.
Mi
occupo di studiare progetti, master e associazioni e realizzare volta
per volta la strategia digitale più adatta al target, al budget e
alle competenze di chi avrà in mano la gestione di tutto.
Ti
ricordi quando hai scelto di fare questo mestiere?
Ho
iniziato a lavorare a sedici anni per pagarmi le vacanze e più
avanti università e affitto. Ho fatto di tutto, dalla badante alla
barista alla store manager. Poi la scintilla. A dicembre del 2004
Paola Bono, relatrice della mia tesi di laurea, mi propose di rifare
il sito di DWF, storica rivista femminista.
Cosa
ti ha spinto a farlo?
La
sfida.
Alle
elementari giocavo a inventare delle riviste impaginando testi e
ritagli di giornale sui quadernini di Holly Hobbie. Come tesi di
laurea ho consegnato un sito su cinema e teatro elisabettiano
costruito da zero. Fare il sito di DWF mettendo mano a 30 anni di
storia delle donne era per me il trait d'union fra l'amore per il
mondo di carta e la curiosità per quello di pixel.
Quali
requisiti sono necessari per fare la curatrice di progetti online?
I
fondi delle università e degli enti di ricerca per la comunicazione
dei progetti di dipartimento sono sempre ridotti all'osso e bastano a
malapena per una singola persona. Questa persona quindi deve essere
abbastanza flessibile da riuscire a comprendere argomenti anche molto
distanti dalla propria formazione. Deve sapersi muovere bene con i
programmi di grafica, con la programmazione, con la content curation,
conoscere l'architettura delle informazioni, la SEO, l'usabilità, i
sistemi di pagamento elettronico come PayPal e naturalmente i social
network. A volte deve saper insegnare a persone adulte le basi per
gestire in futuro il lavoro consegnato perché raramente ci saranno
fondi per il mantenimento di un sito.
Come
fai capire ai clienti di cosa ti occupi?
In
genere dico che mi occupo di progetti online per le università
trasformando delle vecchie locandine in siti internet. Non troppo
distante dalla realtà fra l'altro.
Qual
è il progetto a cui hai lavorato che più ti rappresenta?
Un
progetto a cui ho lavorato e lavoro non per guadagno ma perché ci
credo. Mi rappresenta perché racchiude sfida, sperimentazione,
condivisione, collaborazione, lavoro editoriale e di relazione. Forse
ne hai sentito parlare, si chiama Cowinning.
C'è
stato un insuccesso che ti ha insegnato qualcosa? Ce lo racconti?
Non
credo che nella vita esistano insuccessi. Si percorrono delle strade,
alcune volte sono asfaltate e altre piene di buche. La mia strada
piena di buche è stata una piccola casa editrice che mi ha insegnato
che se a fine mese i soldi pattuiti non si vedono è improbabile che
si vedranno dopo tre mesi.
Ed
il successo che più ti ha gratificato?
Il progetto su cui sto lavorando ma
per scaramanzia non dico di più.
Hai
fatto tutto da sola o sei stata aiutata da qualcuno?
Il
fatto di fare tutto da sole è un'illusione. Tutto ciò che
combiniamo nella vita è sempre aiutato da qualcuno, che sia il
sostegno di chi ci ama o un incontro giusto al momento giusto.
Come
organizzi il tuo lavoro?
Io e il mio compagno abbiamo sempre
lavorato senza orari e ho partorito Diego il giorno dopo la consegna
di un progetto. Da quel momento abbiamo scelto di cambiare
radicalmente abitudini per goderci il nostro cucciolo. Chi lavora con
me sa che sono reperibile dal lunedì al venerdì in orario asilo:
guadagno meno e arriviamo in scivolata a fine mese ma non ci siamo
mai pentiti della nostra scelta.
Raccontaci
la tua giornata lavorativa tipo.
6.30
– 8.00 Colazione, smistamento delle mie mail e di quelle
degli account che gestisco, faccende domestiche
8.00-
9.00 Colazione Diego, un po' di gioco e asilo
9.10-11.55
Lavoro + aggiornamento dei social
12.00–
14.30 Riprendo Diego, pranzo, gioco e momento di coccole e ninne
14.30
– 16.30 Lavoro
16.30-22.00
Gioco con Diego e un occhio alle mail, cena, ninne
Sabato
e domenica sono dedicate tassativamente alla famiglia. La giornata
tipo di ogni mamma che lavora da casa con asilo fino alle 12 insomma.
Come
riesci ad ottenere nuovi incarichi?
In
genere sono le stesse persone con le quali lavoro a propormi
incarichi per nuovi progetti o a passare il mio nome a colleghe e
colleghi.
La
formula per il successo l'hai già scoperta? Hai voglia di
condividerla con noi?
La
formula per il successo dipende da quello che ciascuna di noi intende
per successo. Per me è seguire il proprio istinto e puntare il
cannocchiale sempre in alto.
Quali
suggerimenti ti sentiresti di dare ad una curatrice di progetti
online alle prime armi?
Le
direi di avere occhi ben aperti su quello che succede in rete in
relazione al proprio ambito di interesse e di lavorare part-time in
un fast food per restare con i piedi ben piantati nella realtà. Il
senso pratico e la resistenza allo stress che ho imparato preparando
caffè all'ora di punta nessun corso avrebbe mai potuto insegnarmelo.
Sei
stata scelta come protagonista delle interviste di QuiCopy perché
ritenuta membro autorevole della comunicazione sul web. Cosa pensi di
questo blog e perché hai deciso di fare questa chiacchierata?
Sono
strabiliata dalla tua costanza e dall'ottima organizzazione del tuo
calendario editoriale. Come non accettare di fare questa
chiacchierata?
Mi
presento: sono il marketing manager di un'azienda che si occupa di
telecomunicazioni, piacere! Quali pensi che siano le strategie di
comunicazione sul web irrinunciabili per un'impresa?
Non
esistono strategie del web universali. Direi al manager di non fare
questa domanda a me che l'azienda non la vivo ma di farla a chi ci
lavora: la segretaria, il responsabile marketing, perfino la signora
delle pulizie. Ai vertici delle aziende spesso sottovalutano le
risorse che già hanno o le collocano in modo sbagliato.
Quale
pensi sarà il futuro della comunicazione online?
Credo
che prenderà sempre più piede l'Open Source e che i Paesi emergenti
avranno un ruolo importante nell'innovazione. La penuria di risorse
stimola soluzioni altamente creative.
Quale posto troveranno i
freelance in questo scenario futuristico?I freelance – nella forma attuale
per cui sono sotto tutelati, sotto pagati e super sfruttati - spero
non esisteranno più. Mi piace immaginarli al lavoro da ufficio,
coworking o casa con un accredito di stipendio ogni 27 del mese, la
possibilità di chiedere un mutuo per comprare casa e metter su
famiglia, la liquidazione non polverizzata da decine di contratti
diversi in successione e la pensione a fine carriera. Visto che
stiamo lavorando di immaginazione...
Un'ultima domanda: che cos'è per
te la felicità?
Fare
sempre quello in cui si crede.
L'intervista
è finita! Grazie mille per il tuo contributo. Fare la tua conoscenza
è stato davvero piacevole ed il tuo contributo sarà utile ai
lettori di QuiCopy. Ora che ti conosciamo, ti terremo d'occhio. A
presto!
Letture consigliate
Un
post che arriva dal blog di Rachele e che ci offre un'utile
recensione di Lavoro, dunque scrivo! di Luisa Carrada.
E voi, cosa ne pensate?
Conoscevate
Rachele? Cosa pensate del suo approccio al lavoro e delle scelte che
l'hanno portata ad organizzarsi come mamma e donna del web?
Conosco Rachele, è stata anche mia ospite :)
RispondiEliminaD'accordo sul ruolo dei freelance e su un loro futuro più valutato, anzi diciamo puree valutato, visto che ora non lo è per niente.
Iniziare a lavorare nel web con un lavoro sulle spalle è un'idea giusta, almeno finché non si riesce a essere indipendenti.
Giusto, dimenticavo che Rachele era già stata tua ospite :)
EliminaIl segreto del successo di Rachele è l'aver capito che l'unità di misura della vita non è l'individuo, ma la famiglia, è anche per questo che la ritengo molto rassicurante!
RispondiEliminaÈ vero, rassicurante e professionale. Un mix che colpisce e lascia il segno!
EliminaLo sapevo che l'amico che la definisce rassicurante eri tu Matteo :D
EliminaMichaela
Grazie Cristiana per l'ospitalità e ai websignori per i commenti ;-)
RispondiEliminaBuona giornata!
Ciao Rachele,
EliminaGrazie a te per esserti raccontata ai miei lettori.
A presto!